Un raggio di speranza e un’eco di resilienza si sono irradiati dal cuore di Roma, quando venti giovani ucraini, segnati ma non spezzati dal conflitto, hanno avuto l’opportunità di incontrare Sua Santità Papa Leone XIV. L’esperienza, un dono inaspettato per i ragazzi tra i 10 e i 16 anni, è il culmine di un progetto di accoglienza e integrazione promosso dalla Diocesi di Ascoli Piceno, in collaborazione con Caritas Italiana, denominato “È più bello insieme”.Questi giovani, provenienti da aree del Paese ucraino ancora martoriate dalle ferite della guerra, hanno trovato rifugio a San Benedetto del Tronto il 21 giugno, destinati a rimanere fino al 6 luglio. Ospitati nella Casa Giovani, ai piedi del Torrione, questo soggiorno rappresenta per loro non solo un periodo di riposo, ma anche un’immersione in un contesto di sicurezza e serenità, lontano dai rumori delle sirene e dalle incertezze del futuro.L’incontro con il Papa, avvenuto in Aula Paolo VI, ha trascendentato la semplice formalità di un saluto papale. È stato un momento di profonda commozione e ascolto reciproco. Il pontefice, con uno sguardo pieno di affetto e comprensione, ha lasciato che le loro voci si levassero, ascoltando le storie di dolore, di perdite, ma anche di coraggio e speranza che portano con sé. L’esortazione del Papa a diventare costruttori di pace, a rigettare l’odio e l’invidia, ha risuonato come un faro, illuminando il cammino verso un futuro più sereno e fraterno.Oltre all’incontro con il Papa, il soggiorno è arricchito da un programma strutturato di attività formative e ricreative. Laboratori creativi, giochi di squadra, gite alla scoperta del territorio marchigiano e momenti di confronto intergenerazionale, guidati da un team di educatrici esperte e dagli operatori di Caritas Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto (con il coordinamento di Giorgio Rocchi e Fernando Palestini), mirano a favorire l’integrazione sociale e il recupero emotivo dei ragazzi.Il progetto “È più bello insieme”, avviato nel 2022 con il cruciale sostegno di Caritas Ukraine e Caritas Spes, non è un’iniziativa isolata, ma parte di una rete più ampia che coinvolge dieci diocesi italiane. Essa incarna un esempio tangibile di solidarietà transnazionale, un impegno concreto per alleviare le sofferenze di una popolazione colpita da una crisi umanitaria di proporzioni enormi. Come sottolinea Don Marco Pagniello, direttore di Caritas Italiana, l’accoglienza rappresenta “un seme di speranza” che può dare vita a un mondo più fraterno, un messaggio potente amplificato dall’abbraccio commovente con il Santo Padre. Questa iniziativa è un atto di umanità che testimonia la capacità dell’uomo di tendere la mano al prossimo, anche in tempi di conflitto e incertezza.
Giovani ucraini incontrano Papa Francesco: un raggio di speranza da Roma.
Pubblicato il
