Il Cammino dei Cappuccini si propone come un’occasione inedita di risveglio per le Marche, un’iniziativa che si dispiega attraverso quattro appuntamenti strategici nel mese di giugno: Cagli (MC) il 9, Fabriano (AN) il 16, Sarnano il 23 e Ascoli Piceno il 25. Questo ciclo inaugurale segna l’avvio di un processo partecipativo e inclusivo, volto a definire una visione strategica condivisa per il futuro di questo percorso spirituale e culturale, profondamente radicato nell’identità regionale.L’approccio metodologico scelto si fonda su un modello di co-progettazione ispirato all’Electronic Town Meeting, uno strumento che promuove l’interazione tra diversi attori sociali. Marchingegno srl e Expirit srl coordinano un tavolo di lavoro che coinvolge enti pubblici, operatori turistici e di accoglienza, associazioni culturali, rappresentanti del mondo imprenditoriale, organizzazioni del terzo settore e, soprattutto, i cittadini che vivono e amano questi territori. L’obiettivo primario è quello di estrapolare le esigenze reali, affrontare le criticità esistenti e raccogliere le proposte più innovative, trasformando le aspirazioni in progetti concreti.La riflessione si articola attorno a due aree cruciali. La prima concerne l’ampliamento e il miglioramento dell’offerta di servizi e di esperienze lungo il Cammino. Si mira a rendere il percorso più accessibile, accattivante e sostenibile, non solo in termini ambientali, ma anche sociali ed economici, valorizzando le peculiarità di ogni tappa e promuovendo un turismo consapevole e rispettoso del territorio. La seconda area si concentra sul rafforzamento dell’identità del Cammino e sulla definizione di un sistema di governance condivisa, basato sulla creazione di una rete collaborativa tra i Comuni attraversati e sulla trasmissione dei valori fondamentali dell’Ordine dei Cappuccini.“Il Cammino dei Cappuccini non è semplicemente un itinerario geografico,” sottolinea fra Sergio Lorenzini, ideatore del progetto. “È un’opportunità per riscoprire il significato intimo del viaggio, della pausa, dell’incontro con l’altro. È un invito a guardare nel profondo dell’anima delle Marche, a dare voce a quelle realtà silenziose e spesso dimenticate.” L’auspicio è che questo processo partecipativo conduca a costruire un futuro in cui i cittadini si sentano parte integrante del Cammino, custodi e protagonisti di un patrimonio immateriale prezioso, capaci di camminare insieme, non solo fisicamente, ma anche verso un futuro condiviso e ricco di significato. Si tratta di un atto di responsabilità collettiva, un impegno a salvaguardare l’eredità spirituale e culturale che il Cammino dei Cappuccini rappresenta per le Marche.
Il Cammino dei Cappuccini: un risveglio per le Marche
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