La Conferenza dei servizi, convocata nella sede provinciale di Ancona, si concentra sulla controversa proposta di Edison Next Recology per la realizzazione di un impianto di trattamento rifiuti a Jesi, nel cuore dell’area maceratese.
La discussione, densa di implicazioni ambientali e sociali, si svolge sotto lo sguardo vigile di un presidio spontaneo promosso dall’Assemblea permanente Stop Edison, un movimento civico che da oltre un anno si oppone fermamente all’insediamento.
Il nucleo della contestazione ruota attorno alla preminenza di considerazioni fondamentali: la tutela della salute pubblica, la salvaguardia dell’integrità ambientale e la preservazione del valore intrinseco del territorio marchigiano.
Il comitato Stop Edison argomenta che l’implementazione di un impianto del genere aggraverebbe una situazione preesistente, caratterizzata da una già compromessa qualità delle risorse naturali – acqua, aria e suolo – elementi vitali per la comunità locale e per l’ecosistema circostante.
L’installazione, a loro avviso, amplificherebbe il rischio di impatti negativi irreversibili e genererebbe nuove problematiche complesse da affrontare.
La vicenda ha assunto una svolta significativa a seguito del preavviso di rigetto espresso durante la Conferenza dei servizi del 25 luglio scorso.
In risposta a tale posizione, Edison Next Recology ha presentato delle controdeduzioni, manifestando la volontà di rinunciare al trattamento dell’amianto e alla gestione dei rifiuti organici, materiali particolarmente problematici dal punto di vista ambientale e sanitario.
Tuttavia, l’amministrazione comunale di Jesi ha sollevato dubbi sull’efficacia di queste modifiche, definendo il progetto come sostanzialmente “cassato” e sostenendo che le nuove configurazioni richiederebbero l’avvio di un nuovo percorso autorizzativo, un iter complesso e oneroso che potrebbe comportare ulteriori ritardi e incertezze.
La Conferenza dei servizi è chiamata ora a prendere una decisione cruciale, che determinerà il futuro del progetto e il destino del territorio.
La decisione, attesa per il pomeriggio, rappresenta un momento di confronto tra le diverse posizioni in campo: quella dell’azienda, che mira a realizzare l’impianto, quella del comitato Stop Edison, che ne contesta la legittimità e la sostenibilità, e quella dell’amministrazione comunale, chiamata a bilanciare interessi economici e tutela ambientale.
La decisione finale avrà ripercussioni profonde sulla comunità locale e potrebbe innescare nuove dinamiche di confronto e mobilitazione.










