venerdì 25 Luglio 2025
33.1 C
Rome

Incendio devastante tra Monteprandone e Centobuchi: un’area agricola in fiamme

Un rogo di vaste proporzioni ha infiammato il paesaggio collinare che separa Monteprandone e Centobuchi, nell’entroterra ascolano, a partire dalle ore pomeridiane.

L’incendio, divampato intorno alle 16:30, ha rapidamente inghiottito un mosaico di ecosistemi tipici della regione: sterpaglie aride, la resiliente macchia mediterranea, un uliveto secolare e un vigneto di pregio, testimonianze di un’economia agricola radicata nel territorio.

La rapida propagazione delle fiamme è stata alimentata da una combinazione di fattori critici: temperature elevate, umidità relativa ai minimi storici e una biomassa secca, accumulatasi durante un periodo di siccità prolungata.
L’immediata risposta dei Vigili del Fuoco, provenienti dal distaccamento di San Benedetto del Tronto, è stata cruciale per contenere l’emergenza.
Successivamente, per affrontare la vastità dell’incendio e la complessità del terreno, sono state richieste rinforzi provenienti da Ascoli Piceno, dimostrando la necessità di una rete di protezione civile efficiente e collaborativa.

L’intervento aereo si è rivelato determinante.
L’elicottero antincendio regionale, operando in condizioni operative impegnative, ha effettuato ripetuti lanci d’acqua, concentrandosi in particolare sulle aree più impervie, situate in prossimità di un profondo fosso, dove l’accesso via terra risultava estremamente difficoltoso.

Questa manovra ha contribuito significativamente a raffreddare i focolai e a prevenire ulteriori avanzate delle fiamme.

Il Direttore delle Operazioni di Spegnimento (DOS) ha assunto il coordinamento generale delle risorse impiegate, orchestrando le azioni dei Vigili del Fuoco, dell’unità aerea e degli altri soggetti coinvolti.

Questa figura chiave ha garantito la sinergia tra le diverse squadre, ottimizzando l’efficacia delle operazioni e minimizzando i rischi per gli operatori.

Fortunatamente, la prontezza e l’efficienza delle squadre di soccorso hanno permesso di evitare danni alle abitazioni presenti nella zona, scongiurando l’evacuazione della popolazione e limitando l’impatto sociale dell’evento.
L’episodio sottolinea la crescente vulnerabilità del territorio marchigiano, esposto a fenomeni estremi sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici e la necessità di strategie di prevenzione e gestione del rischio incendio sempre più avanzate e integrate.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -