Ad Ascoli Piceno, presso la sede distaccata della Scuola di Architettura e Design dell’Università di Camerino, si è concluso il progetto Inkas, un’iniziativa di cruciale importanza per la salvaguardia del patrimonio castanicolo marchigiano, gravemente minacciato dal mal dell’inchiostro.
L’evento, finanziato dal Programma di Sviluppo Rurale (PSR) delle Marche 2014-2020, ha rappresentato un momento di confronto e condivisione tra i protagonisti di un settore vitale per l’economia e l’identità culturale delle aree montane.
Il progetto Inkas, coordinato dall’Azienda Agricola Ranelli Marco in sinergia con l’Università Politecnica delle Marche e una rete di partner territoriali, ha mirato a sviluppare e implementare strategie innovative per contrastare la progressione di questa patologia devastante.
La giornata conclusiva ha visto la partecipazione di ricercatori, agronomi, istituzioni pubbliche, rappresentanti di associazioni di categoria e operatori del settore, che hanno presentato i risultati ottenuti attraverso un approccio multidisciplinare.
Le attività condotte nel corso del progetto hanno compreso un dettagliato monitoraggio dei castagneti marchigiani, con particolare attenzione alla mappatura delle aree critiche e all’analisi dei fattori di rischio.
Sono state sperimentate tecniche avanzate di diagnosi rapida, basate su metodologie molecolari e sensori remoti, per una identificazione precoce del patogeno e una valutazione accurata dello stato di salute degli alberi.
Parallelamente, sono stati sviluppati e testati protocolli di mitigazione sostenibili, che privilegiano l’utilizzo di pratiche agronomiche integrate, l’impiego di agenti di controllo biologici e la promozione della resilienza degli ecosistemi castagneti.
Un elemento significativo dell’evento è stata la proiezione del cortometraggio “Inkas, un’opportunità per la castanicoltura marchigiana”, realizzato dal videomaker Daniele Marconi.
Il film, oltre a documentare le attività del progetto, ha voluto sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza strategica del castano e sulle sfide che il settore sta affrontando.
Il mal dell’inchiostro, causato da complessi di patogeni che colpiscono il sistema radicale, continua a rappresentare una seria minaccia per la castanicoltura, con un impatto economico e sociale significativo.
Le stime indicano che circa 4.600 ettari di castagneti marchigiani sono coinvolti, di cui 900 destinati alla produzione di noci.
La rapida espansione della malattia, da 62 ettari colpiti nel 2006 a oltre 500 nel 2015, sottolinea l’urgenza di interventi mirati e coordinati.
La situazione è particolarmente preoccupante nelle aree montane del Parco Gran Sasso Monti della Laga, dove la malattia ha causato ingenti perdite economiche e compromesso la sostenibilità di intere comunità.
Matteo Carboni, presidente di CIA Ascoli-Fermo-Macerata, ha sottolineato come il progetto Inkas abbia evidenziato l’indispensabile collaborazione tra agricoltori, ricercatori e istituzioni per affrontare una sfida complessa.
La difesa dei castagneti non è solamente una questione economica, ma anche un imperativo per la tutela della biodiversità, la salvaguardia del tessuto economico rurale e la preservazione delle tradizioni culturali intrinsecamente legate all’ambiente montano.
A corredo dell’evento, è stata allestita una mostra pomologica che ha esposto varietà di castagne e marroni provenienti da diverse regioni italiane, offrendo un’occasione per apprezzare la ricchezza del patrimonio genetico del castagno.
La diretta online del convegno, accreditata dall’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali, ha garantito la partecipazione virtuale di un pubblico più ampio, contribuendo a diffondere le conoscenze e le buone pratiche sviluppate nel corso del progetto Inkas.
L’iniziativa si configura come un tassello fondamentale per la costruzione di un futuro più resiliente e sostenibile per la castanicoltura marchigiana e per l’intero territorio montano.







