martedì 16 Settembre 2025
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Jesi interrompe Teva: un gesto di solidarietà per la Palestina.

Il Comune di Jesi interrompe la distribuzione di farmaci prodotti da Teva nelle farmacie comunali, una scelta che si radica in un profondo disagio etico e in un atto di solidarietà verso la popolazione palestinese.

L’azione, disposta dal sindaco Lorenzo Fiordelmondo, si allinea a un movimento di crescente portata nazionale, il cui nome emblematico, “Teva? No, grazie!”, riflette la volontà di esercitare una pressione economica mirata a influenzare le politiche del governo israeliano.
La decisione si traduce nell’immediata sospensione di ogni fornitura e vendita di prodotti Teva, sostituendoli con equivalenti farmaceutici, un gesto concreto che testimonia l’impegno civico dell’amministrazione comunale.

Questa scelta non è una decisione isolata, ma il culmine di un percorso di riflessione e di crescente preoccupazione, alimentato dagli eventi drammatici che si susseguono a Gaza.

Le operazioni militari israeliane, percepite come caratterizzate da un controllo coercitivo del territorio e dalla repressione della popolazione palestinese, hanno generato un senso di impotenza e la necessità di agire a livello locale, in attesa di una risposta più incisiva da parte delle istituzioni internazionali.
La scelta di interrompere la fornitura di farmaci Teva rappresenta quindi un segnale forte, un atto di opposizione a una situazione che viola i principi fondamentali del diritto internazionale umanitario.
L’amministrazione comunale non agisce in solitaria.

Il movimento di protesta ha coinvolto una pluralità di soggetti, da associazioni di sanitari a movimenti civici, tutti accomunati dalla volontà di sostenere la popolazione palestinese e di sollecitare una soluzione pacifica del conflitto.

Il Comune di Jesi si fa portavoce di una società civile sempre più consapevole della gravità della situazione e desiderosa di contribuire a un cambiamento.
L’impegno del Comune di Jesi si inserisce in un contesto più ampio di iniziative volte a sensibilizzare l’opinione pubblica e a promuovere il dialogo.

Precedenti posizionamenti del Consiglio comunale, che invocavano la fine delle ostilità, il ritorno al tavolo delle trattative e il riconoscimento internazionale dello Stato palestinese, testimoniano la coerenza dell’amministrazione.

Iniziative come “Camminiamo insieme per la Palestina” e “Disertiamo il silenzio”, hanno offerto spazi di confronto e di espressione, amplificando le voci che denunciano le sofferenze del popolo palestinese e sollecitano un impegno collettivo per la pace.
La scelta di interrompere la fornitura di farmaci Teva si configura quindi come un atto di responsabilità civica, un segnale di solidarietà e un contributo alla costruzione di un futuro più giusto e pacifico per la regione.

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