Il 47° Pellegrinaggio Macerata-Loreto ha concluso la sua edizione con un afflusso straordinario, vedendo oltre 70.000 persone convergere lungo il percorso, un fiume umano che si snoda tra le colline marchigiane. La partenza, dal Centro Fiere di Villa Potenza a Macerata, ha segnato l’inizio di un viaggio spirituale di 28 chilometri, un atto di fede che unisce comunità e persone provenienti da ogni angolo d’Italia e non solo: pellegrini svizzeri, colombiani e spagnoli hanno arricchito ulteriormente questo momento di devozione.Ad accogliere i fedeli, giunti a Loreto, custodi del Santuario Pontificio della Santa Casa, un corteo di figure ecclesiastiche di rilievo. Il cardinale Marcello Semeraro, arcivescovo Fabio Dal Cin, vescovo di Macerata Nazzareno Marconi, e il sindaco di Loreto, Moreno Pieroni, si sono uniti ai pellegrini nell’ultimo tratto, condividendo un momento di profonda spiritualità e accoglienza.Il viaggio, ben più che una semplice marcia, si è configurato come un percorso di riflessione, scandito dalla lettura del messaggio del Papa Francesco, veicolato dal Segretario di Stato Pietro Parolin. Un appello pressante a interiorizzare l’umiltà e la silenziosa saggezza della Vergine Maria, affinché il pellegrinaggio possa risvegliare un rinnovato entusiasmo per la testimonianza gioiosa e autentica del Vangelo, un impegno concreto a vivere la fede con azioni concrete e quotidiane.Il vescovo Marconi, con sguardo lucido e commosso, ha invitato i presenti a non soccombere alla seduzione di una vita apparentemente comoda e priva di slanci, esortando a ricercare la bellezza intrinseca alla ricerca di una vera e profonda umanità. Un momento di intensa commozione è stato interrotto da un tragico evento che ha scosso la comunità: il delitto di Tolentino, una nuova, terribile ferita nel tessuto sociale.In un gesto di profonda compassione e consapevolezza, il vescovo Marconi ha rivolto una preghiera sentita per tutte le vittime dei femminicidi, ricordando come la violenza domestica sia una realtà lacerante, una guerra silenziosa che si combatte nelle nostre case. Un monito a non dimenticare che la guerra non è un fenomeno confinato a teatri di conflitto lontani, ma si manifesta, in forme diverse, anche nella quotidianità.L’appello è chiaro: è necessario coltivare il rispetto per la vita in ogni sua forma, riconoscendo la fragilità umana e la necessità di costruire relazioni basate sulla reciprocità e l’amore. Una preghiera collettiva è stata rivolta a Dio per l’anima della vittima, per i familiari e per tutti coloro che hanno subito la perdita, auspicando un cammino di guarigione e di speranza in un futuro più giusto e sicuro. Il Pellegrinaggio, così, si è trasformato in un atto di denuncia e di impegno civile, un invito a costruire una cultura del rispetto e della non-violenza.
Macerata-Loreto: Pellegrinaggio con oltre 70.000 persone e appello alla non-violenza
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