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martedì 11 Novembre 2025

Marche: Battaglia per risorse e futuro, sfida all’esecutivo.

La Regione Marche si trova a fronteggiare una sfida cruciale per il suo sviluppo infrastrutturale e socio-economico, segnata da una cronica carenza di risorse finanziarie a livello regionale e da una insufficiente allocazione di fondi nazionali destinati al trasporto pubblico locale.

Questa situazione, lungi dall’essere un mero dettaglio amministrativo, rappresenta un ostacolo significativo alla crescita e all’equità territoriale.

Come sottolineato da Valeria Mancinelli, figura di spicco del panorama politico marchigiano, è imperativo avviare una battaglia determinata per superare queste limitazioni, una vertenza che trascenderà le appartenenze politiche e si rivolgerà a qualsiasi esecutivo futuro.

Il discorso programmatico del Presidente Acquaroli, a suo avviso, si è rivelato un documento privo di sostanza, un mero esercizio di retorica politicamente corretta, più adatto a un congresso di élite intellettuali che a definire azioni concrete per il bene della comunità marchigiana.
Tale approccio superficiale rischia di mascherare una reale assenza di progettualità e di indirizzo strategico.
Tra le questioni prioritarie, spicca il nodo delle infrastrutture, in particolare la questione della velocizzazione della linea adriatica.
La sottrazione di due miliardi di euro destinati al primo tratto rappresenta una ferita ancora aperta, un danno irreparabile per la mobilità e la connettività regionale.

È essenziale recuperare queste risorse, riconquistando un investimento vitale per lo sviluppo delle Marche.
Parallelamente, la Zona Economica Speciale (Zes) necessita di un’urgente revisione.

L’attuale formulazione della carta degli aiuti, infatti, lascia esclusi dalla misura principale ampie porzioni del territorio regionale, penalizzando settori chiave come il porto di Ancona e limitando l’attrattività per gli investimenti.
Si richiede, pertanto, un impegno formale e una discussione approfondita per modificare la normativa, garantendo che la Zes possa realmente svolgere il ruolo di motore di crescita e di inclusione socio-economica, beneficiando l’intera regione.

L’auspicio è che questa vertenza, sostenuta dall’opposizione e alimentata dalla crescente consapevolezza delle esigenze locali, possa portare a una reale inversione di tendenza, restituendo alle Marche le risorse e le opportunità necessarie per costruire un futuro più prospero e equo, liberandola da una gestione finanziaria limitante e proiettandola verso un ruolo strategico nel contesto nazionale.

La sfida è ardua, ma l’impegno a perseguirla è un atto di responsabilità nei confronti del territorio e dei suoi cittadini.

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