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martedì 11 Novembre 2025

Marche, boom del gioco: 3,8 miliardi persi, dati allarmanti.

Le Marche, terra di artigianato e tradizioni, si confrontano con una realtà economica complessa e spesso impalpabile: il dilagare del fenomeno del gioco d’azzardo.

I dati recenti del 2024, analizzati nel dettagliato rapporto “Azzardomafie” di Libera, dipingono un quadro allarmante.

Oltre 3,8 miliardi di euro sono stati riversati nel sistema del gioco nella regione, una cifra che, tradotta in termini pro capite, si traduce in una media di 2.574 euro annui per ogni residente.

Questa somma ingente, a fronte di una regione con un’economia prevalentemente legata al settore manifatturiero e al turismo, solleva interrogativi significativi sulla vulnerabilità sociale ed economica.
La suddivisione delle giocate rivela una dicotomia interessante: circa 1,6 miliardi sono stati persi attraverso canali fisici, come ricevitorie e agenzie di scommesse, mentre oltre 2,2 miliardi sono stati giocati online.
Questa divisione testimonia l’evoluzione delle modalità di accesso al gioco, con una crescente prevalenza delle piattaforme digitali, che offrono maggiore accessibilità e, potenzialmente, una minore percezione dei rischi associati.
A livello nazionale, la fotografia è ancora più preoccupante.
Nel 2023, gli italiani hanno scommesso un totale di oltre 157 miliardi di euro, una cifra che supera di gran lunga il prodotto interno lordo di molti paesi.
Questa mole di denaro in circolazione alimenta un mercato sempre più complesso, dove la legalità e la criminalità si intrecciano in modo pericoloso.
Il rapporto “Azzardomafie” non si limita a fornire dati quantitativi, ma cerca di svelare le dinamiche sociali ed economiche che sottendono questo fenomeno.
Mette in luce come il gioco d’azzardo, pur essendo legalizzato e regolamentato, crei terreno fertile per l’infiltrazione della criminalità organizzata, che sfrutta le vulnerabilità delle persone e le distorce il mercato.

Il quadro clinico, poi, è altrettanto drammatico.
Si stimano 1,5 milioni di giocatori patologici in Italia, una percentuale che rappresenta il 3% della popolazione maggiorenne.

A questi si aggiungono 1,4 milioni di persone a rischio moderato, caratterizzate da comportamenti di gioco problematici che possono sfociare in una vera e propria dipendenza.
Queste cifre indicano una problematica diffusa, che richiede interventi mirati e un approccio multidisciplinare che coinvolga istituzioni, operatori sanitari e associazioni del terzo settore.

La questione non è solo di ordine economico, ma anche sociale e psicologico.
Il gioco d’azzardo può compromettere relazioni familiari, generare problemi finanziari e contribuire all’aumento di disturbi mentali come ansia e depressione.
La comprensione di questi meccanismi è fondamentale per sviluppare strategie di prevenzione e trattamento efficaci, che vadano oltre la semplice regolamentazione del mercato e che promuovano una cultura del gioco responsabile e consapevole.

Il rapporto “Azzardomafie” offre dunque un contributo prezioso per affrontare questa sfida complessa, invitando a una riflessione profonda sulle cause e le conseguenze del dilagare del gioco d’azzardo nel nostro Paese.

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