Rapporto sulla Violenza di Genere nelle Marche: un Quadro in Evoluzione tra Calo dei Femminicidi e Intensificazione degli InterventiIl rapporto annuale della Regione Marche sulla violenza di genere, elaborato sulla base di dati Istat e contributi provenienti da centri antiviolenza, procure, questure e istituti penitenziari, delinea un scenario complesso e in trasformazione.
Sebbene si registri un lieve calo nel numero di femminicidi, passato da quattro nel 2023 a due nel 2024, un’analisi più approfondita rivela un’intensificazione degli interventi a tutela delle donne e un’evoluzione delle dinamiche criminali.
I due femminicidi del 2024, tragicamente concretizzati a Colli del Metauro (Pesaro Urbino) e a Castignano (Ascoli Piceno), hanno coinvolto donne di 38 e 45 anni, entrambe vittime dell’azione violenta dei rispettivi mariti.
Questi eventi, pur nella loro ridotta frequenza rispetto all’anno precedente, richiamano l’urgenza di una riflessione continua sulle cause profonde della violenza di genere e sull’efficacia delle misure preventive.
Un indicatore significativo di cambiamento è l’incremento dei procedimenti penali avviati.
Tutte le procure marchigiane (Ancona, Ascoli Piceno, Fermo, Macerata e Pesaro) hanno registrato un aumento dei casi, con variazioni percentuali che attestano una crescente attenzione da parte delle autorità giudiziarie.
In particolare, Ancona (+5,20%), Ascoli Piceno (+14,28%), Fermo (+305,8%), Macerata (+13,22%) e Pesaro (+41,20%) denotano una risposta più tempestiva e mirata nei confronti dei reati violenti.
L’analisi dei reati più frequentemente perseguiti evidenzia un’incidenza maggiore di maltrattamenti in danno di familiari e conviventi (+39,6%), atti persecutori (+33,4%) e violenza sessuale (+13,2%).
Questo dato suggerisce una sottostima pregressa di queste forme di violenza, ora maggiormente riconosciute e segnalate.
La prevalenza di autori di reato italiani (63,24%) sottolinea la necessità di interventi specifici mirati alla prevenzione e alla rieducazione all’interno della comunità.
L’aumento delle misure protettive, come ordini di allontanamento dalla casa familiare e divieti di avvicinamento, unitamente all’incremento degli uomini ammoniti per violenza domestica e stalking, riflette una maggiore sensibilità delle istituzioni nel garantire la sicurezza delle vittime.
Particolarmente allarmanti risultano i dati relativi alle province di Fermo e Ancona per quanto concerne la violenza domestica e lo stalking.Il ruolo dei Consultori familiari si rivela cruciale, con un totale di 971 accessi per situazioni di abuso e maltrattamento, di cui una quota significativa (551) riguarda minori.
L’aumento del 78,9% rispetto al 2023, quando erano stati registrati 308 minori, desta profonda preoccupazione e impone un’azione immediata per proteggere le giovani vittime e interrompere il ciclo della violenza.
Infine, il crescente utilizzo dei Centri per Uomini Autori di Violenza (Cuav), con un aumento del 100% dei contatti e una prevalenza di casi derivanti da disposizioni giudiziarie (74%), testimonia un approccio sempre più orientato alla responsabilizzazione e alla riabilitazione degli aggressori.
L’adeguato finanziamento di queste strutture (271.790mila euro) è essenziale per garantire un servizio di qualità e contribuire alla prevenzione della recidiva.
Il rapporto complessivo suggerisce un cambiamento di paradigma nella gestione della violenza di genere, caratterizzato da una maggiore consapevolezza, un’intensificazione degli interventi e una crescente attenzione alla protezione delle vittime e alla responsabilizzazione degli autori.







