L’Unità Operativa Complessa di Otorinolaringoiatria dell’Azienda Sanitaria Territoriale di Ascoli Piceno compie un significativo passo avanti nell’evoluzione della chirurgia tiroidea, grazie a una collaborazione virtuosa tra istituzioni sanitarie, enti filantropici e associazioni di pazienti.
La recente acquisizione del sistema PTeye, una sonda di ultima generazione del valore di circa 50.000 euro, rappresenta un’innovazione di rilievo per la gestione e la sicurezza degli interventi sulla ghiandola tiroidea.
Questa importante dotazione è il frutto di una sinergia concreta: l’Associazione Italiana Afasici Marche (Aita Marche) ha promosso il progetto, ricevendo un contributo fondamentale dal bando “Dotazioni Sanitarie per gli Enti del Terzo Settore” promosso dalla Fondazione Carisap, dimostrando un impegno tangibile a sostegno della ricerca e dell’innovazione nel campo della cura delle patologie otorinolaringoiatriche.
“PTeye è più di una semplice sonda; è un sistema di navigazione intraoperatoria che agisce come un sofisticato coadiutore per il chirurgo,” spiega il primario Andrea Ciabattoni.
“La sua capacità di identificare in tempo reale le paratiroidi, spesso posizionate in prossimità della tiroide e difficili da individuare ad occhio nudo, eleva significativamente il livello di precisione degli interventi.
” Il reparto ha eseguito oltre 50 interventi tiroidei negli ultimi due anni e, con questa nuova tecnologia, si afferma come il primo centro italiano a implementare un dispositivo di questo tipo.
L’importanza di questa innovazione risiede nella sua capacità di mitigare il rischio di complicanze post-operatorie.
Le ghiandole paratiroidi, essenziali per la regolazione del metabolismo del calcio, sono particolarmente vulnerabili durante la rimozione della tiroide.
Un danno involontario a queste ghiandole può provocare ipocalcemia, una condizione potenzialmente grave che richiede un monitoraggio e un trattamento prolungati.
PTeye, fornendo una mappatura precisa delle strutture paratiroidali, contribuisce a preservarne l’integrità, riducendo la probabilità di sviluppare ipocalcemia.
Il primario Ciabattoni sottolinea che PTeye non solo aumenta la sicurezza del paziente, ma ottimizza anche l’efficienza dell’intervento.
La maggiore accuratezza diagnostica si traduce in una riduzione dei tempi operatori, una minore invasività e un processo chirurgico più snello e mirato.
La sua intuitività d’uso permette un rapido apprendimento e integrazione nel flusso di lavoro del team chirurgico.
Il direttore generale dell’AST, Antonello Maraldo, esprime profonda gratitudine alla Fondazione Carisap e alle associazioni del territorio.
“Questo esempio di collaborazione tra il settore pubblico e il terzo settore è un motore di progresso cruciale per il miglioramento della sanità locale,” afferma.
“L’investimento in tecnologie avanzate e il supporto attivo delle associazioni di pazienti rappresentano un valore aggiunto per la comunità e rafforzano il nostro impegno a fornire cure di eccellenza.
” La partnership tra istituzioni sanitarie e realtà del non-profit si configura, dunque, come un modello virtuoso per la promozione della salute e del benessere dei cittadini.