L’urgenza di ripensare il paradigma costruttivo in aree ad alta sismicità impone una riflessione profonda e un cambio di rotta radicale.
Il Consorzio Nazionale Ricostruzione Ecologica (CNRE) lancia un appello alle istituzioni, sollecitando l’abbandono progressivo del calcestruzzo armato, storicamente considerato il materiale per eccellenza nella prevenzione del rischio sismico, a favore di sistemi costruttivi basati su materiali naturali e rinnovabili.
L’approccio proposto non si configura come una mera scelta estetica o di moda, ma come una necessità imprescindibile dettata da una crescente consapevolezza della fragilità del modello edilizio convenzionale e dei suoi impatti negativi sull’ambiente.
Il calcestruzzo, sebbene offra resistenza, presenta debolezze intrinseche in caso di eventi sismici, soprattutto quando le strutture non rispettano i più recenti standard di progettazione e costruzione.
La sua rigidità, la tendenza alla fragilità in compressione e la scarsa capacità di dissipare l’energia sismica contribuiscono, in molte circostanze, a trasformare un terremoto in una catastrofe.
In alternativa, il CNRE promuove l’utilizzo di materiali come il legno, la terra cruda (o argilla), la paglia e altri bio-materiali, elementi che vantano una lunga storia di resilienza sismica in diverse culture del mondo.
Queste soluzioni, se correttamente impiegate e integrate in progetti architettonici innovativi, offrono vantaggi significativi:* Flessibilità e resilienza: I materiali naturali, a differenza del calcestruzzo, possiedono una maggiore flessibilità, consentendo alle strutture di deformarsi e assorbire l’energia sismica senza crollare.
* Basso impatto ambientale: La produzione di calcestruzzo è un processo ad alta intensità energetica, responsabile di elevate emissioni di CO2.
I bio-materiali, al contrario, sono generalmente a basso impatto ambientale, derivando da risorse rinnovabili e spesso reintegrandosi nel ciclo naturale.
* Comfort abitativo: Le costruzioni in legno, terra cruda e paglia offrono un elevato isolamento termico e acustico, creando ambienti più confortevoli e salubri per gli abitanti.
* Economia circolare: L’utilizzo di biomateriali può favorire lo sviluppo di filiere locali e sostenibili, creando opportunità di lavoro e riducendo la dipendenza da materiali importati.
Come sottolinea il presidente Claudio Del Medico Fasano, i terremoti sono fenomeni naturali inevitabili, ma i crolli edilizi non lo sono.
Attraverso un cambio di paradigma costruttivo, investendo in ricerca e formazione, e promuovendo l’adozione di pratiche innovative, è possibile mitigare il rischio sismico e creare comunità più sicure, resilienti e sostenibili.
La ricostruzione post-sisma non deve essere un’occasione per reiterare gli errori del passato, ma un’opportunità per costruire un futuro migliore.