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Oscar Green: l’agricoltura marchigiana tra innovazione e resilienza

L’agricoltura marchigiana si rivela fucina di innovazione e resilienza, come testimoniato dalla 19ª edizione degli Oscar Green di Coldiretti Giovani Impresa.
I premi, più che semplici riconoscimenti, rappresentano un affresco di iniziative coraggiose e sostenibili, capaci di reinterpretare il concetto di impresa agricola nel XXI secolo, fondendo tradizione, ricerca scientifica e responsabilità ambientale.
Nella categoria “Impresa”, la Frasassi Forest Farm di Marco Pignocchi si distingue per aver trasformato un paesaggio marginale, la Gola della Rossa, in un vero e proprio laboratorio di agricoltura rigenerativa.
Lungi dall’essere un mero recupero ambientale, l’impresa crea valore attraverso la produzione di distillati unici, come il gin alla lavanda e i liquori all’olivo, dimostrando come la biodiversità possa generare opportunità economiche concrete.

La Forest Farm non è solo un’azienda, ma un ecosistema in cui la cura del territorio si traduce in prodotti di eccellenza.

Il premio “Agri-Influencer” è andato ad Aurora Ceccarelli, artefice del progetto “Vita da Pacos”.
L’agriturismo, espressione di un nuovo modello di accoglienza, sfrutta la potenza dei social media per costruire una comunità intorno alla natura e all’apprendimento.
Non si tratta solo di promuovere prodotti agricoli, ma di condividere un’esperienza autentica, un approccio che valorizza l’educazione ambientale e la connessione con le radici.

La sezione “Campagna Amica” celebra la dedizione dei fratelli Marica e Mauro Tidei, i cui formaggi Pecorino alla mela rosa dei Sibillini incarnano la quintessenza del legame con il territorio.

Il prodotto, simbolo di biodiversità e di saper fare artigianale, riflette un’economia locale che punta sulla qualità e sulla valorizzazione delle risorse uniche del territorio montano.
Federico Mencaroni, vincitore nel filone “Coltiviamo insieme”, porta avanti un’iniziativa ingegnosa che trasforma uno scarto, il vino invenduto, in cellulosa vegetale impiegabile in campo medico e cosmetico.

Questa innovazione, frutto di una collaborazione virtuosa con l’Università Politecnica delle Marche, esemplifica come la ricerca scientifica possa offrire soluzioni sostenibili e innovative per affrontare le sfide del settore agricolo.
Si tratta di un esempio lampante di economia circolare, dove un rifiuto diventa risorsa, alimentando un ciclo virtuoso di produzione e consumo.

La sezione “Impresa digitale e sostenibile” ha premiato Roberto Di Rosa per le sue cialde da infuso dolcificate con miele prodotto in azienda.
Un prodotto che fonde tradizione apistica e innovazione, riducendo l’impatto ambientale e valorizzando le risorse locali.
Una menzione speciale è stata riservata a Mattia Morbidoni, che con “Cuore di seta” ha riportato in vita la bachicoltura marchigiana, un’attività storica quasi dimenticata, simbolo di resilienza e di ritorno alle origini.

Questo recupero non è solo un atto di amore per il passato, ma un investimento nel futuro, un modo per preservare un patrimonio culturale e artigianale inestimabile.
La ricchezza e la crescente qualità dei progetti presentati, sottolinea Coldiretti Marche, testimoniano la vitalità del settore agricolo regionale, capace di reinventarsi costantemente e di affrontare le sfide con creatività e determinazione.

L’agricoltura marchigiana non è solo un’attività economica, ma un elemento chiave dell’identità culturale e del paesaggio regionale, un motore di sviluppo sostenibile e di innovazione sociale.

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