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lunedì 27 Ottobre 2025

Pasta Day: le preferenze degli italiani svelate dall’analisi Coop

La pasta, pilastro incontrastato della gastronomia italiana, si conferma un elemento cardine delle abitudini alimentari contemporanee.

Ben oltre il mero dato di consumo, le preferenze rivelate dalle analisi di vendita di Coop Alleanza, in vista del Pasta Day, offrono uno spaccato interessante sulle evoluzioni e le costanti che caratterizzano il rapporto degli italiani con questo alimento versatile e profondamente radicato nella cultura nazionale.

L’analisi, basata su un volume di 55,5 milioni di confezioni vendute nel 2024, con un fatturato complessivo di 70,7 milioni di euro, evidenzia una netta polarizzazione: la pasta secca di semola domina il mercato con una quota preponderante (38,2 milioni di confezioni), ma all’interno di questa categoria emergono preferenze sorprendenti.
Contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, le penne lisce e rigate surclassano gli spaghetti, un risultato che suggerisce una ricerca di formati più adatti a salse e condimenti elaborati, capaci di aderire alla superficie ruvida della pasta.
Questa preferenza per le “paste corte”, definibili come quelle inferiori ai 7 centimetri, si riflette nella popolarità dei fusilli e dei rigatoni, testimoniando una tendenza verso la ricerca di esperienze gustative più complesse e strutturate.

L’impennata delle penne, in particolare, sottolinea un adattamento ai cambiamenti nelle dinamiche domestiche e alla crescente popolarità di ricette rapide e facilmente realizzabili.

L’anomalia delle penne lisce durante il periodo pandemico, percepite quasi come un bene di prima necessità, sembra aver consolidato la loro posizione nel paniere della spesa settimanale.
La pasta allungata, pur rappresentando una quota significativa (9,4 milioni di confezioni), mostra una maggiore adesione al marchio Coop, con una percentuale pari al 32% degli spaghetti venduti.

Linguine e spaghetti tradizionali mantengono una solida base di consumatori, ma la ricerca di nuove forme di pasta, come le paccheri o le orecchiette, sta guadagnando terreno, sebbene in maniera meno evidente.

La pasta all’uovo, con le sue mille sfumature di gusto e consistenza, si conferma un prodotto di nicchia, apprezzato per la sua qualità e versatilità.

Le tagliatelle, in particolare, si distinguono come formato prediletto, testimoniando una preferenza per la pasta fresca, realizzata artigianalmente, spesso associata a momenti conviviali e celebrazioni.
Il segmento della pasta fresca, con 11 milioni di confezioni vendute, è trainato dalla pasta ripiena, che esprime una grande varietà di proposte, dai classici tortellini e ravioli ai cappelletti, spesso arricchiti da ripieni a base di carne, prosciutto crudo o formaggi pregiati.
Gli gnocchi, morbidi e avvolgenti, completano l’offerta, apprezzati per la loro semplicità e la loro capacità di adattarsi a diversi tipi di condimento.

Le dinamiche di vendita online, attraverso il servizio Easycoop, rivelano un’ulteriore interessante differenza.

In questo canale, la pasta di semola prevale in maniera ancora più marcata, seguita dalla pasta fresca e poi da quella all’uovo.
Un dato significativo è l’elevata percentuale di acquisti a marchio Coop (quasi il 40%), indicando una crescente sensibilità dei consumatori verso prodotti di qualità, offerti a prezzi competitivi e spesso legati a valori di sostenibilità e responsabilità sociale.

In definitiva, l’analisi delle vendite di pasta di Coop Alleanza offre un quadro complesso e dinamico delle abitudini alimentari degli italiani, mettendo in luce non solo le preferenze di formato e tipologia, ma anche le influenze dei canali di vendita e la crescente importanza dei marchi privati, testimoni di un consumatore sempre più informato e attento alla qualità, alla convenienza e all’impatto ambientale delle proprie scelte alimentari.

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