sabato, 7 Giugno 2025
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Pedala con ResQ: in bici da Ancona a Trieste per non dimenticare.

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Il 31 maggio, una carovana di ciclisti volontari ha preso il via da Ancona, dando il via a “Pedala con ResQ”, un viaggio ciclistico di 537 chilometri che si conclude a Trieste, città crocevia di storie, speranze infrante e politiche migratorie complesse. L’impresa non è solo un percorso fisico, ma un atto simbolico: tracciare con le biciclette le vie percorse da migliaia di persone in cerca di una vita migliore, un percorso spesso costellato di disperazione e privazioni.L’arrivo dei volontari, previsto nel tardo pomeriggio alle 16:30, prevede una prima tappa al Centro diurno di via Udine 19, un luogo di accoglienza e ascolto. Successivamente, la comunità è invitata a unirsi a loro in Piazza della Libertà, di fronte alla stazione ferroviaria, per un momento di incontro e condivisione, fissato per le ore 18:30. ResQ, l’organizzazione no-profit promotrice dell’iniziativa, sarà affiancata da ICS, un’altra realtà impegnata nell’assistenza ai migranti.ResQ opera nel Mediterraneo con missioni di soccorso in mare e, a Trieste, collabora con ICS per fornire supporto e accoglienza. “Pedala con ResQ” intende rendere visibile la geografia umana di questi viaggi, collegando luoghi cruciali con un filo rosso di consapevolezza. Ancona, spesso designata come “porto sicuro” dal governo per l’approdo delle navi di salvataggio, e Trieste, storico hub di interscambio culturale oggi teatro di transito per i migranti che percorrono la rotta balcanica, diventano così punti focali di una narrazione più ampia e urgente.L’iniziativa va oltre la mera testimonianza: si configura come una raccolta fondi a sostegno diretto di ResQ. Il contributo, suggerito a un euro per ogni chilometro percorso, è un gesto concreto per sostenere le attività dell’organizzazione, che spaziano dal soccorso in mare all’assistenza a terra. “Pedala con ResQ” è dunque un invito a pedalare, metaforicamente o realmente, verso una maggiore comprensione, solidarietà e rispetto per i diritti umani di chi è costretto a lasciare la propria casa in cerca di un futuro. Il viaggio ciclistico vuole stimolare una riflessione profonda sulle cause delle migrazioni, sulle politiche che le regolano e sulla necessità di costruire un’Europa più accogliente e inclusiva.

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