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mercoledì 12 Novembre 2025

Pesaro Urbino: calo demografico e sfide future

La provincia di Pesaro e Urbino, scrigno di storia, arte e paesaggi variegati nel cuore delle Marche, si confronta con una dinamica demografica complessa.

I dati Istat aggiornati al 1° gennaio 2025 rilevano una contrazione della popolazione residente, attestata a 349.798 unità, con una diminuzione di 84 persone rispetto all’anno precedente.

Questa flessione, seppur lieve (-0,2%), si inserisce in un quadro regionale caratterizzato da trend analoghi, ma con un tasso di calo naturale demografico leggermente più contenuto (-6,2% contro il -5,7% provinciale).

La densità abitativa, pari a 139,3 abitanti per chilometro quadrato, riflette una distribuzione eterogenea sul territorio.

Il tessuto provinciale è profondamente segnato dalla prevalenza di piccoli comuni: ben 34 su 50 (il 68% del totale) ospitano una popolazione inferiore a 5.000 abitanti, rappresentando il 19,2% del totale dei residenti.

Questi centri, spesso cruciali per la salvaguardia dell’identità culturale e del patrimonio paesaggistico, sono particolarmente esposti alle sfide derivanti dalla spopolazione e dall’invecchiamento della popolazione.
Le due aree interne, individuate nell’ambito della Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAl), testimoniano questa fragilità: il Montefeltro e l’Alta Valle del Metauro ospitano 30.499 residenti (l’8,7% del totale), mentre il Basso Appennino Pesarese e Anconetano ne conta 25.342 (7,2%).

Questi territori, con le loro potenzialità inespresse e le difficoltà di accesso ai servizi essenziali, necessitano di politiche mirate per promuovere lo sviluppo locale e la resilienza.

Il calo demografico si manifesta con intensità disomogenea: i comuni più piccoli registrano contrazioni drammatiche, con Serra Sant’Abbondio che perde il 28,7% della sua popolazione, Borgo Pace il 21,3% e Cantiano il 16,8%.

I centri urbani più grandi, pur con tassi di diminuzione inferiori, non sfuggono a questa tendenza: Pesaro (-6,8%), Urbino (-6,7%), Fano (-5,7%), Urbania (-4,9%), Fermignano (-4,1%), Petriano (-2,5%) e Vallefoglia (-1,5%) affrontano una progressiva riduzione della loro popolazione attiva e del tessuto sociale.

Un’eccezione positiva si riscontra nel Comune di Monte Porzio, che registra un incremento demografico dell’1,1%, probabilmente legato a fattori specifici legati all’attrattività del territorio e all’offerta di servizi.

Comuni come Colli al Metauro, San Costanzo e Tavullia mostrano invece una stabilità quasi assoluta, indicando modelli di sviluppo più sostenibili.
L’analisi della struttura per età rivela un quadro di invecchiamento progressivo: l’11,4% della popolazione ha meno di 14 anni, il 62,9% è in età lavorativa (15-64 anni) e il 25,7% ha più di 65 anni, con un’età media provinciale di 47,6 anni.
Questa composizione demografica pone serie sfide per la sostenibilità del sistema pensionistico, l’offerta di servizi sanitari e sociali e la trasmissione del sapere e della cultura.

Il rapporto tra i sessi, con 96,83 maschi ogni 100 femmine, riflette una tendenza comune in molte aree del Paese.

La presenza di giovani stranieri tra i 14 e i 18 anni (8,1%) rappresenta un elemento di potenziale arricchimento culturale e di contributo alla forza lavoro, ma richiede politiche di integrazione efficaci.
L’indice di ricambio, che evidenzia la presenza di 150,82 residenti tra i 60 e i 64 anni per ogni 100 giovani tra i 15 e i 19 anni, sottolinea la necessità di creare opportunità per i giovani e di incentivare la permanenza sul territorio.

Un elemento di resilienza e di potenziale sviluppo si riscontra nella presenza di piccole realtà con un settore produttivo caratterizzato da attività ad alta tecnologia e servizi ad alta intensità di conoscenza, come Mercatello sul Metauro (14,7%), Tavoleto (6,4%) e Sant’Angelo in Vado (6,2%).
Queste eccellenze rappresentano un’opportunità per promuovere un modello di sviluppo economico diversificato e innovativo, capace di attrarre talenti e investimenti e di contrastare la spopolazione.
La sfida futura per la provincia di Pesaro e Urbino è quella di valorizzare questo patrimonio di competenze e di creare un ambiente favorevole alla crescita e alla prosperità, garantendo al contempo la tutela del suo patrimonio culturale e paesaggistico.

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