Un’operazione complessa e articolata, volta a salvaguardare la legalità nella pesca e a tutelare la salute pubblica, ha portato a un rilevante sequestro di prodotti ittici e all’applicazione di pesanti sanzioni amministrative nel Piceno.
Le Fiamme Gialle, supportate dal Reparto Operativo Aeronavale di Ancona, hanno condotto un’intensa attività di controllo lungo la filiera della pesca, focalizzandosi sulle aree più a rischio e sfruttando tecniche di sorveglianza mirata.
L’azione repressiva si è concretizzata con l’identificazione di tre soggetti impegnati in attività di pesca illegale nelle prime ore del mattino, in prossimità della delicata Riserva Naturale Sentina, un ecosistema cruciale per la biodiversità locale.
L’intervento ha permesso di sottrarre all’illecito circa trecento chilogrammi di pesce, appartenente a diverse specie, e di confiscare gli strumenti utilizzati per la pesca di frodo, reti che spesso causano danni significativi all’habitat marino.
Le violazioni contestate ai trasgressori, che gravano sulla loro attività commerciale e sulla sostenibilità delle risorse ittiche, ammontano a circa ventimila euro, un importo che riflette la gravità delle infrazioni commesse e l’intento delle autorità di scoraggiare pratiche illegali.
Il valore economico del pescato sequestrato è secondario rispetto all’impatto ambientale e alla concorrenza sleale che tali attività comportano per i pescatori regolari e responsabili.
A seguito del sequestro, il pesce è stato sottoposto a rigorosi controlli igienico-sanitari da parte del Servizio Igiene degli Alimenti di origine animale dell’Azienda Sanitaria Territoriale di Ascoli Piceno.
L’esito positivo delle analisi ha permesso di destinarlo, con un gesto di concreta solidarietà sociale, a favore delle mense e delle famiglie in stato di bisogno assistite dalla Caritas Diocesana di San Benedetto del Tronto.
Questa iniziativa, che trasforma un’azione repressiva in un’opportunità di aiuto al prossimo, testimonia un approccio integrato che unisce l’applicazione della legge alla responsabilità sociale.
La collaborazione sinergica tra le forze dell’ordine e il tessuto associativo locale rappresenta un modello virtuoso per affrontare le sfide legate alla pesca illegale e promuovere uno sviluppo sostenibile nel rispetto dell’ambiente e delle comunità locali.
L’episodio sottolinea l’importanza di un monitoraggio costante e di un impegno continuo per contrastare le attività illecite che minano la tutela del patrimonio naturale e danneggiano l’economia legale.







