Nel cuore dell’Adriatico, all’alba di una mattinata che preannunciava un’altra giornata di attività marittima, la Capitaneria di Porto di Pesaro ha intercettato un’attività di prelievo ittico illegale, interrompendo un tentativo di sfruttamento delle risorse marine in violazione delle normative vigenti.
L’intervento, eseguito nell’ambito dell’operazione “Mare e Laghi Sicuri 2025”, un dispositivo di controllo integrato che coinvolge diverse forze dell’ordine e mira a tutelare l’ambiente marino e garantire la sicurezza della navigazione, sottolinea l’impegno costante delle autorità nella salvaguardia del patrimonio ittico regionale.
L’operazione, coordinata dalla Direzione Marittima delle Marche, si inserisce in un quadro più ampio di monitoraggio intensivo delle acque pesaresi, volto a contrastare pratiche di pesca distruttive che minacciano la biodiversità e la sostenibilità delle risorse.
Le attività di controllo, potenziate in questi mesi, fanno leva su tecnologie avanzate e sull’esperienza degli uomini e delle donne della guardia costiera, impegnati in un lavoro quotidiano di prevenzione e repressione delle infrazioni.
L’imbarcazione, sorpresa a distanza ravvicinata dalla costa – meno di 0.
3 miglia nautiche, una distanza proibitiva ai sensi della legislazione di settore – stava attivamente asportando vongole dal fondale.
Questa prossimità alla linea di costa, oltre a rappresentare un rischio per la navigazione, aggrava la violazione, poiché le aree costiere sono particolarmente vulnerabili e necessitano di un regime di protezione più stringente.
Il sequestro, tempestivo ed efficace, ha riguardato non solo l’attrezzo da pesca utilizzato, ma anche la quantità di vongole precedentemente asportate, pari a 70 chilogrammi.
Quest’ultime, fortunatamente ancora vive, sono state reintrodotte in mare, un gesto che testimonia l’attenzione delle autorità verso il benessere degli organismi marini e la volontà di minimizzare l’impatto ambientale dell’intervento.
Al comandante della motopesca è stata comminata una sanzione amministrativa di 2.
000 euro, un ulteriore deterrente volto a sensibilizzare gli operatori del settore sull’importanza del rispetto delle normative e sulla necessità di adottare pratiche di pesca sostenibili.
Questo episodio evidenzia la crucialità di un controllo costante e pervasivo, non solo per reprimere le infrazioni, ma anche per promuovere una cultura della legalità e della responsabilità all’interno della comunità di pescatori.
La salvaguardia del mare Adriatico, risorsa preziosa e fragile, è una responsabilità condivisa che richiede l’impegno di tutti.