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Pianello Vallesina: Donna uccisa, marito arrestato per femminicidio

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Il 3 dicembre, a Pianello Vallesina, frazione di Monte Roberto (Ancona), una comunità è stata scossa da un drammatico evento: il ritrovamento del corpo senza vita di Sadjide Muslija, una donna di 49 anni di origine macedone.
L’omicidio, brutale e premeditato, ha portato all’arresto del marito, Nazif Muslija, 50 anni, ora detenuto con l’accusa di omicidio volontario aggravato.
L’autopsia, condotta dal medico legale Angelo Montana presso l’istituto di medicina legale dell’ospedale di Torrette, ha rivelato dettagli macabri sulla dinamica del crimine.

I traumi riportati al volto e agli arti superiori di Sadjide, compatibili con l’arma del delitto – un tubo di ferro ritrovato abbandonato nei pressi dell’abitazione – testimoniano una violenza inaudita.

La ricostruzione scientifica suggerisce che la donna, nella sua disperata difesa, aveva alzato le braccia nel tentativo di proteggersi, ma la ferocia degli aggressori non le ha lasciato scampo.
Si presume la morte sia avvenuta tra le 3 e le 6 del mattino.

La vicenda si complica ulteriormente se si considera il pregresso tormentato della coppia.

Nazif Muslija era stato condannato in passato per maltrattamenti nei confronti della moglie, con un accordo patteggiato che aveva temporaneamente mitigato la tensione.
La tragica escalation, quindi, si configura come una recrudescenza di una dinamica di violenza domestica, un fallimento del sistema giudiziario nel prevenire una tragedia.

Dopo il femminicidio, Nazif Muslija ha tentato il suicidio in un bosco vicino Matelica, venendo soccorso da un passante con il cane.
La perdita di memoria dichiarata per le ore immediatamente successive al delitto solleva interrogativi sulla sua lucidità e sulla possibile manipolazione della realtà.

La Procura, che aveva emesso un mandato di arresto internazionale, ritiene che l’uomo sia l’autore materiale dell’omicidio, rafforzando la tesi di un piano deliberato e premeditato.

Questo caso, purtroppo, incarna una realtà amara e persistente: quella della violenza di genere, una piaga sociale che continua a mietere vittime in Italia e nel mondo.
La sua complessità emerge non solo dalla brutalità del gesto, ma anche dalla storia di abusi pregressi e dalla fragilità dei sistemi di protezione delle donne vittime di violenza.
L’indagine dovrà ora concentrarsi su una più approfondita analisi delle motivazioni che hanno spinto Nazif Muslija a compiere questo atto efferato e su un esame critico delle misure adottate per prevenire la violenza domestica, al fine di evitare che simili tragedie si ripetano.

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