Il silenzio cala sui Monti Sibillini, un lutto profondo che ne intride le rocce e i sentieri.
Pietro Ripani, figura emblematica del Parco Nazionale, guida alpina di indiscusso valore e anima pulsante della montagna, si è spento all’età di 69 anni, lasciando un vuoto incolmabile nel cuore di chi lo ha conosciuto.
Originario di Montefortino, nel Fermano, Ripani incarnava l’essenza stessa del territorio, un legame profondo e indissolubile che si era concretizzato fin dal 1998, anno di istituzione della figura della guida del Parco.
La sua scomparsa non rappresenta la perdita di un semplice testimone storico, ma la fine di un capitolo nella storia dei Sibillini, di un amico leale, di un professionista competente e appassionato.
La sua presenza, così radicata nel paesaggio, si manifestava non solo nella sua abilità tecnica e nella profonda conoscenza dei sentieri, ma anche nel suo carattere genuino, umile e accogliente.
Le sue parole, pubblicate sul sito del Parco, rivelano l’uomo: una figura imponente, segnata dal tempo e dall’esperienza, pronta a condividere la sua passione e il suo sapere con chiunque volesse intraprendere un cammino in sua compagnia.
La sua garanzia non era solo l’esperienza decennale, ma la promessa di un’escursione ricca di racconti, leggende e sapori autentici, un invito a condividere il piacere della natura con abbondanti provviste, salumi locali e formaggi pecorini, un’ode alla semplicità e alla convivialità.
Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini ne piange la perdita, ricordando con affetto le sue storie, i suoi aneddoti, il suo sorriso contagioso.
La sua assenza si farà sentire in ogni angolo di quei monti che tanto amava e che hanno plasmato la sua identità.
Il personale del Parco esprime il proprio cordoglio e si stringe alla figlia Francesca e alla famiglia.
Pietro Ripani è stato anche una figura di riferimento per il Soccorso Alpino e Speleologico delle Marche, che lo ricorda con profonda commozione, testimoniando la sua dedizione al servizio della comunità.
Con lui se ne va un pezzo di quella montagna che si misura non in altitudine, ma nell’umanità che la anima, nel coraggio di chi la percorre e nell’amore per chi la condivide.
L’eredità di Pietro Ripani è l’amore per la natura, il rispetto per la vita, la bellezza della condivisione.
Un invito a preservare la fragilità di un ambiente incontaminato e a custodire i valori che lo rendono unico.
Nonostante la sua scomparsa, Pietro Ripani continuerà a vivere nei suoi racconti, nei suoi sentieri, nel vento che accarezza le cime dei Sibillini.
La sua memoria sarà un faro per le future generazioni di guide e per tutti coloro che amano la montagna.
Ciao Pietro, il tuo spirito continuerà a risuonare tra queste vette, un eterno custode di questa terra meravigliosa.








