sabato 2 Agosto 2025
19.4 C
Ancona

Porto Sant’Elpidio: Allarme Sicurezza, Mancano Risorse e Personale

L’aggressione a Porto Sant’Elpidio, un atto brutale che ha lasciato un turista emiliano in gravi condizioni e ha riacceso i riflettori su una realtà preoccupante: la crescente fragilità della sicurezza nel territorio fermano.

La denuncia del Segretario Provinciale del Sindacato Autonomo di Polizia (SAP), Alessandro Patacconi, non è solo una risposta all’episodio di violenza, ma un grido d’allarme che riflette una situazione di profonda carenza di risorse e di personale, un problema strutturale che mina l’efficacia dell’azione di prevenzione e di controllo del territorio.

L’incalzare retorico di Patacconi – “Cosa si aspetta ancora? Serve forse un’aggressione ancora più grave per intervenire?” – incapsula l’amarezza e la frustrazione di chi, quotidianamente, si confronta con le difficoltà operative.
Non si tratta di una semplice carenza numerica, ma di una disparità tra le esigenze imposte dal contesto sociale e le capacità di risposta delle forze dell’ordine.
L’analisi dettagliata delle risorse disponibili rivela un quadro critico.
Sebbene siano previsti 164 agenti, l’organico effettivo si riduce a circa 142 unità.

Queste, a loro volta, vengono ulteriormente decurtate da un’allocazione di personale a compiti di rappresentanza e di servizio, come la guardia di pubblica sicurezza presso la Questura e la Prefettura, e la scorta a figure istituzionali.

La centrale operativa, fulcro nevralgico del sistema di sicurezza, è drasticamente sottodimensionata, con soli quattro operatori a fronte di un fabbisogno stimato in almeno otto per turno.

Questa carenza di personale si traduce in una sovrapposizione di compiti per gli agenti, costretti a gestire simultaneamente la Volante, l’ordine pubblico e le attività operative e amministrative.

Un carico di lavoro insostenibile che compromette la capacità di intervenire tempestivamente e efficacemente, esponendo la popolazione a rischi crescenti.

Il SAP non si limita a sollevare la questione, ma propone soluzioni concrete: un piano organico di potenziamento delle risorse umane, un adeguato investimento in mezzi tecnologici e di supporto, e una riorganizzazione interna volta a ottimizzare l’efficienza del dispositivo di sicurezza.

Non si tratta di una semplice richiesta di personale aggiuntivo, ma di una profonda riflessione sulle priorità della sicurezza pubblica e sulla necessità di garantire un servizio di qualità per la cittadinanza.

L’episodio di Porto Sant’Elpidio è un campanello d’allarme che richiede un’azione immediata e risolutiva.

Lo Stato è chiamato a onorare il proprio dovere di protezione, fornendo alle forze dell’ordine gli strumenti e le risorse necessarie per far fronte a una sfida complessa e in continua evoluzione.

La sicurezza non è un costo, ma un investimento imprescindibile per il benessere sociale ed economico del territorio.
Ignorare questo principio significa compromettere il futuro delle comunità e alimentare un clima di insicurezza e paura.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -