L’Università di Camerino celebra l’assegnazione del Premio Nobel per la Chimica 2025 a Omar M.
Yaghi, figura di spicco nel panorama internazionale della scienza dei materiali, e in particolare, nell’ambito dei Materiali Organometallici (MOF).
Questa prestigiosa riconoscenza sottolinea un legame profondo e duraturo che lega l’ateneo marchigiano alla ricerca innovativa di Yaghi, un rapporto alimentato dalla collaborazione scientifica e dallo scambio di conoscenze.
La partnership tra l’Università di Camerino e il gruppo di ricerca guidato da Yaghi, basato alla prestigiosa Università della California a Berkeley, affonda le sue radici nel 2015.
In quell’anno, Yaghi fu invitato come relatore d’onore durante il Congresso nazionale della Divisione di Chimica Inorganica della Società Chimica Italiana, un evento ospitato proprio a Camerino.
Questo incontro inaugurale ha segnato l’inizio di una proficua interazione che si è protratta nel tempo, culminando in collaborazioni sempre più intense e significative.
Un ulteriore tassello di questo legame è stato l’intervento online di Yaghi nel 2021, durante un incontro della Scuola di Chimica Organometallica.
In quell’occasione, il ricercatore americano ha condiviso con gli studenti e i ricercatori camerinensi le sue competenze sui reticoli cristallini porosi, aree di ricerca di cruciale importanza per lo sviluppo di nuove tecnologie e materiali.
La collaborazione non si è limitata a scambi di conoscenze e conferenze.
L’Università di Camerino ha concretamente favorito la mobilità dei suoi giovani ricercatori, offrendo loro l’opportunità di affinare le proprie competenze direttamente nei laboratori di Yaghi.
Alessia Tombesi e Giorgio Mercuri, due ricercatori dell’Unicam, hanno avuto l’onore di svolgere periodi di ricerca in California, grazie a selezioni nazionali promosse dal Ministero dell’Università.
In particolare, Alessia Tombesi, attraverso un progetto finanziato, ha dedicato sette mesi del 2023 allo studio della sintesi di MOF e COF (Covalent Organic Frameworks), materiali avanzati progettati per l’assorbimento e la conversione dell’anidride carbonica, un contributo significativo nella lotta al cambiamento climatico.
Il Premio Nobel confermato per Yaghi, come afferma il professor Claudio Pettinari, ordinario di Chimica generale e inorganica e figura chiave nella collaborazione, è motivo di profonda emozione e orgoglio.
Riconosce il talento e la visione di uno scienziato eccezionale, e al contempo, valorizza l’impegno dell’Università di Camerino nel promuovere la ricerca di frontiera.
Questa partnership continua a rappresentare un motore di crescita per l’ateneo marchigiano, consentendo di ampliare gli orizzonti della ricerca e di formare nuove generazioni di scienziati, pronti ad affrontare le sfide del futuro.
Il riconoscimento sottolinea l’importanza strategica della ricerca interdisciplinare e della creazione di reti collaborative a livello internazionale per il progresso della conoscenza scientifica e l’innovazione tecnologica.
La capacità di attrarre talenti e costruire partnership di questo calibro contribuisce a rafforzare la posizione dell’Università di Camerino nel panorama accademico italiano ed europeo.







