sabato 2 Agosto 2025
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Redemptoris Mater: un crocevia di fedi e speranza nel Giubileo.

Il seminario Redemptoris Mater di Macerata si configura come un inatteso, ma significativo, crocevia di fedi e culture nel contesto del Giubileo dei giovani.
Migliaia di pellegrini, provenienti da un mosaico di nazioni – Brasile, Russia, i paesi scandinavi, Uganda, Spagna, Stati Uniti, Polonia, Francia, El Salvador, Israele e Ucraina – fanno tappa in questa realtà marchigiana al termine del loro pellegrinaggio a Roma, dove hanno ricevuto la benedizione papale.
Lungi dall’essere un semplice punto di sosta, il seminario si rivela uno spazio di accoglienza profonda e di scambio umano, una “grazia” come sottolinea il rettore, don Davide Tisato.
L’esperienza, che culminerà l’8 agosto, trascende la logistica, incarnando un’opportunità unica per i seminaristi e per i giovani stessi: un confronto diretto con la diversità delle fedi e delle esperienze di vita.

Don Tisato, arricchito da un periodo di formazione in Terra Santa, riflette sulla capacità straordinaria del Giubileo, in questo tempo storico segnato da conflitti laceranti, di fungere da ponte tra popoli, persino quelli dilaniati dalla guerra.

L’Anno Santo, in questo senso, si configura come un’oasi di speranza, un punto di incontro simbolico e concreto tra nazioni divise.

L’intensità del percorso è tangibile nell’esperienza dei giovani ucraini, un gruppo particolarmente toccante che ha visitato il seminario il 31 luglio.

Don Michał Wiśniewski, impegnato da undici anni in Ucraina, testimonia il profondo dolore e le ferite aperte che questi giovani portano con sé.
Molti hanno subito la perdita dei genitori o di familiari a causa della guerra, e la loro quotidianità è segnata dall’odio che li circonda.

Don Michał riflette con lucidità su come l’odio, in primo luogo, distrugga l’umanità, sottraendo speranza e influenzando ogni scelta.
È un monito che risuona con forza, invitando a una riflessione più ampia sulle radici del conflitto e sulla necessità di coltivare la compassione e la riconciliazione.

La presenza di questi giovani ucraini, insieme a tutti gli altri pellegrini, eleva il ruolo del seminario Redemptoris Mater non solo a luogo di accoglienza, ma a laboratorio di umanità, un microcosmo dove si manifesta la fragilità e la forza dell’animo umano, la ricerca di senso e la speranza di un futuro di pace.

È un’occasione per i seminaristi, e per tutti coloro che lo visitano, di essere testimoni di fede e di solidarietà, incarnando i valori di accoglienza, perdono e speranza che animano il Giubileo dei giovani.

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