San Severino Marche, 15 settembre – Un soffio di speranza e rinascita anima la comunità di San Severino Marche con la riapertura al culto della Chiesa di Santa Caterina, un gioiello architettonico e spirituale ferito dal terremoto del 2016.
L’evento, che si colloca a distanza di pochi mesi dalla riconsegna del monastero adiacente, avvenuta nel dicembre 2024, rappresenta una pietra miliare nel percorso di ricostruzione del tessuto culturale e religioso del territorio.
La cerimonia, presieduta dall’arcivescovo Francesco Massara, ha visto la partecipazione della sindaca Rosa Piermattei, delle monache cistercensi, custodi silenziose di una storia secolare, e di una folta congregazione di fedeli, desiderosi di riappropriarsi del proprio luogo di culto.
La benedizione solenne e la successiva celebrazione eucaristica hanno segnato un momento di profonda emozione e gratitudine, coronando un impegnativo percorso di restauro e consolidamento.
L’intervento di recupero, finanziato con circa 310.000 euro grazie al sostegno del Ministero della Cultura e promosso dall’Ufficio del Soprintendente speciale per le aree sismiche, ha agito come un delicato bisturi sulla ferita inferta dal sisma.
La ditta Mgr Srl, esecutrice dei lavori, ha operato con una combinazione di competenza tecnica e sensibilità artistica, non solo consolidando le strutture portanti, ma anche affrontando la complessa sfida di stabilizzare il terrapieno e il paramento lapideo circostanti, spesso elemento critico in interventi su edifici storici.
Il restauro ha riguardato anche gli apparati decorativi, gravemente compromessi dalle scosse telluriche.
L’obiettivo primario è stato quello di preservare l’autenticità della struttura, intervenendo con criteri di reversibilità e utilizzando materiali compatibili con quelli originali.
La chiesa, caratterizzata da una suggestiva pianta a croce greca sormontata da un elegante cupolino centrale, è stata riportata al suo antico splendore, valorizzandone la ricca dotazione artistica.
Tra le opere di pregio custodite, spicca l’imponente altare maggiore, realizzato nel 1838 da Venanzio Bigioli e Trotti, che accoglie la toccante “Deposizione di Cristo” ad opera del figlio Filippo Bigioli, un capolavoro di intensa emotività.
Di notevole valore è anche la tela di Cipriano Divini, adorna l’altare di destra, mentre l’altare di sinistra è ornato da una pittura dedicata a Sant’Illuminato, figura chiave nella storia religiosa della zona.
La riapertura di Santa Caterina non è solo il restauro di un edificio, ma la celebrazione della resilienza di una comunità e un segno tangibile di speranza per il futuro, testimonianza di come la fede e la cultura possano rinascere anche dalle macerie.
La struttura torna ad essere un fulcro spirituale e un patrimonio artistico da custodire e tramandare alle future generazioni, incarnando i valori di memoria, identità e fede che animano San Severino Marche.