Il Consorzio Nazionale Ricostruzione Ecologica (Cnre) riconosce e saluta con favore il recente slancio profuso dal Commissario Straordinario Guido Castelli nella complessa operazione di ricostruzione delle aree devastate dal terremoto del 2016.
L’immagine, talvolta distorta da certi media, di paesi abbandonati, “fantasma”, non rispecchia la realtà di comunità che, con resilienza e spirito di rinascita, stanno riprendendo in mano il proprio futuro.
La volontà di ricostruire, sostenuta dal lavoro della struttura commissariale, sta generando effetti tangibili, seppur in un contesto segnato da sfide non indifferenti.
Tuttavia, il Cnre ritiene imprescindibile affrontare con lucidità una questione cruciale: l’utilizzo delle Sistemazioni Abitative Emergenziali (Sae), le cosiddette “casette”, come soluzione definitiva.
Pur rappresentando un intervento di urgenza necessario per garantire un alloggio primario alle popolazioni sfollate, le Sae si configurano come una misura transitoria, inadeguata a rispondere alle esigenze di una ricostruzione duratura e di qualità.
Il Consorzio ripropone con forza un progetto di rinnovamento radicale, già presentato nel 2016 all’amministrazione Renzi, che supera i limiti dell’approccio emergenziale.
L’idea centrale è quella di adottare un modello di costruzione modulare, rapida ed efficiente, basato sui principi dell’eco-edilizia.
Si tratta di realizzare edifici che non solo siano in grado di resistere agli eventi sismici, ma che integrino al contempo soluzioni innovative per l’efficienza energetica, mirando all’autonomia energetica e minimizzando l’impatto ambientale.
Il Cnre auspica l’adozione di un approccio “Friuli 2.0”, evoluzione del modello di ricostruzione post-terremoto del 1976, caratterizzato da velocità di esecuzione, sostenibilità ambientale e stabilità strutturale nel tempo.
Questo significa integrare principi di progettazione bioclimatica, l’utilizzo di materiali a basso impatto ambientale, la promozione dell’economia circolare e la creazione di sinergie tra le comunità locali e le imprese specializzate nel settore dell’edilizia sostenibile.
È fondamentale superare l’approccio lineare del “ricostruire come prima” e abbracciare una visione lungimirante che consideri la ricostruzione non solo come un ritorno allo status quo, ma come un’opportunità per creare comunità più resilienti, sostenibili e capaci di affrontare le sfide del futuro.
Un futuro che, inevitabilmente, richiederà un’edilizia capace di convivere armoniosamente con l’ambiente e di contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici.
Claudio Del Medico Fasano, portavoce e Presidente del Cnre, sottolinea che questo approccio rappresenta la chiave per garantire un futuro prospero e sicuro per le comunità colpite dal sisma, preservando al contempo il patrimonio naturale e culturale dell’Appennino.