Un’Oasi di Speranza Invernale: Nasce il Rifugio di San Marcellino a Falconara MarittimaIl 12 gennaio, la Chiesa di San Marcellino in via Friuli, a Falconara Marittima (Ancona), aprirà le sue porte a un nuovo spazio dedicato all’accoglienza e al supporto di persone in situazione di vulnerabilità.
Il rifugio, con capacità di ospitare fino a undici individui, rappresenta un intervento mirato a contrastare gli effetti del freddo e a offrire un punto di riferimento sicuro durante il periodo invernale, con una prima chiusura prevista per il 1° febbraio, ma potenzialmente prorogabile in base alle necessità.
Questa iniziativa si inserisce nel contesto più ampio del Piano Freddo, un progetto collettivo sostenuto da una fitta rete di associazioni di volontariato e finanziato con un contributo di 10.800 euro dall’Ambito Territoriale Sociale 12 (Ats 12), a cui si aggiunge un ulteriore supporto di 700 euro da parte del Comune di Falconara, capofila dell’Ambito stesso.
La collaborazione è estesa a diverse realtà del territorio falconarese, tra cui le parrocchie di San Giuseppe e del Rosario, il Gruppo Agesci 6, i gruppi scout Falconara 1, 2, 3 e Ancona 6, Masci, Azione Cattolica Interparrocchiale Falconara, Tenda di Abramo e l’Unità di Strada di Falconara – Ribò, testimoniando un impegno civico diffuso.
Il rifugio non si limita a fornire un letto caldo e un pasto.
L’intervento si configura come un’occasione per offrire un temporaneo sollievo, ma soprattutto come un trampolino di lancio verso il reinserimento sociale.
Il Comune di Falconara, oltre al contributo economico, fornisce arredi e la Cimas si occuperà della preparazione dei pasti serali.
Un team di volontari dedicati si occuperà della pulizia, dell’accoglienza e della sorveglianza notturna, garantendo un ambiente sicuro e accogliente.
“Il nostro impegno come amministrazione non si esaurisce in azioni emergenziali,” dichiara l’assessore comunale alle politiche sociali Ilenia Orologio.
“Miriamo a costruire un supporto strutturale, focalizzato sul potenziamento dell’autonomia delle persone in difficoltà.
Vogliamo offrire percorsi personalizzati, che conducano all’indipendenza economica e abitativa.
” Questo approccio sottolinea un cambio di paradigma, spostando l’attenzione dalla semplice assistenza alla promozione di opportunità concrete di crescita e di reintegrazione.
L’assessore sottolinea inoltre l’importanza cruciale del contributo dei numerosi enti del terzo settore e dei volontari che rendono possibile questa complessa rete di solidarietà, pilastro fondamentale di un tessuto sociale resiliente e attento alle fragilità.
Il rifugio rappresenta quindi un atto di umanità e un investimento nel futuro della comunità.







