giovedì 28 Agosto 2025
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Rinascita nelle Marche: un milione per le chiese, simbolo di speranza.

Il lento, ma inesorabile, processo di rinascita post-sisma nell’entroterra marchigiano compie un passo significativo con l’assegnazione di risorse economiche mirate alla ricostruzione e al consolidamento sismico di luoghi di culto di profonda valenza identitaria.

Tre recenti decreti, siglati dal commissario straordinario per la ricostruzione, Guido Castelli, destinano complessivamente oltre un milione di euro a interventi cruciali su chiese delle province di Macerata, testimoniando l’importanza strategica di questi edifici per il tessuto sociale e culturale del territorio.

A Matelica, la Chiesa di Santa Teresa, fulcro spirituale e architettonico della comunità, riceve un contributo di 450.000 euro, integrato in un progetto diocesano complessivo da 750.000 euro.
L’intervento non si limita alla mera riparazione dei danni strutturali, ma include un profondo miglioramento sismico, volto a garantire la resilienza dell’edificio di fronte a futuri eventi naturali.
Questo approccio proattivo riflette una visione lungimirante, che considera la sicurezza e la durabilità del patrimonio culturale come priorità assolute.
A Montecassiano, la chiesa di Santa Maria delle Grazie, situata in località Vissani, beneficia di un finanziamento di 500.000 euro, anch’esso dedicato al miglioramento sismico, nell’ambito di un progetto più ampio curato dalla Diocesi di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia.

Quest’area, duramente colpita dal terremoto, vede in questo intervento un segnale di speranza e di ripartenza, un simbolo tangibile della volontà di ricostruire non solo muri, ma anche legami e fiducia.
Infine, ad Apiro, la Collegiata di Sant’Urbano, elemento distintivo del paesaggio urbano e custode di secoli di storia, vede incrementato il finanziamento di 152.000 euro, portando l’investimento totale a 902.000 euro.

La cura di questo edificio religioso, gestita dall’Arcidiocesi di Camerino-San Severino Marche, rappresenta un atto di amore verso le tradizioni e le radici della comunità locale, preservando un patrimonio inestimabile per le generazioni future.
La ricostruzione dei luoghi di culto trascende la mera riparazione fisica; essa è un atto di restituzione di identità, coesione sociale e centralità all’interno delle comunità colpite dal sisma.

Il commissario Castelli ha sottolineato come questo sforzo non si limiti alla ricostruzione delle abitazioni e delle infrastrutture, ma comprenda anche la salvaguardia di quei beni immateriali che incarnano la memoria collettiva e l’anima di un territorio.
Questi edifici, spesso scrigni di storia, arte e spiritualità, rappresentano un punto di riferimento imprescindibile per il senso di appartenenza e la resilienza delle popolazioni.
L’Arcivescovo Francesco Massara, leader delle diocesi di Fabriano-Matelica e Camerino-San Severino Marche, ha esaltato la rinascita del patrimonio artistico e spirituale, sottolineando come la collaborazione sinergica tra istituzioni religiose, enti pubblici, professionisti e imprese stia generando risultati tangibili e visibili.

La ricostruzione è un’opera collettiva che richiede un impegno condiviso e un’attenzione costante al dettaglio, per garantire la qualità e la sostenibilità degli interventi.

Il risultato è la progressiva rinascita di un territorio che, nonostante le ferite, continua a guardare al futuro con speranza e determinazione.

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