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venerdì 21 Novembre 2025

Riqualificazione a Vallefoglia: un centro di solidarietà in memoria di Siani

La riconquista di uno spazio precedentemente compromesso dalla criminalità organizzata, restituito alla collettività, emana un potente segnale di speranza e rinnovamento.
Questa profonda simbologia ha guidato la scelta di dedicare il riqualificato capannone, situato nei pressi di via Marche a Vallefoglia (Pesaro Urbino), alla memoria di Giancarlo Siani, giornalista barbaramente assassinato dalla camorra, figura emblematica della lotta all’illegalità e alla sua capacità di corrompere il tessuto sociale.

L’operazione, più che una mera riapertura di un edificio, rappresenta un atto di rigenerazione urbana e sociale, un tentativo di sottrarre risorse e opportunità alla criminalità organizzata per reinvestirle a beneficio della comunità.

Il capannone, un tempo in possesso di un’entità collegata a infiltrazioni malavitose, ora si configura come un centro di solidarietà, un punto di riferimento per chi si trova ad affrontare difficoltà economiche e a lottare per la sussistenza.

L’iniziativa si pone l’obiettivo concreto di fornire supporto alimentare a persone e famiglie in condizione di fragilità, offrendo un aiuto tangibile a chi fatica a sbarcare il lunario.
Il Banco Alimentare assumerà un ruolo centrale nella gestione operativa, collaborando con altre associazioni del territorio per massimizzare l’impatto dell’azione.
L’Unione dei Comuni, in quanto ente pubblico, ha ritenuto doveroso intervenire, consapevole che la responsabilità di tutelare il bene comune non poteva essere elusa.

Il percorso che ha portato a questa trasformazione non è stato semplice, ma il contributo determinante delle forze dell’ordine ha reso possibile la riappropriazione di un bene che era stato sottratto alla collettività.
Questa riconquista testimonia l’importanza di un impegno sinergico tra istituzioni, forze dell’ordine e associazioni del terzo settore, uniti nella volontà di contrastare la criminalità organizzata e di promuovere la giustizia sociale.

Il capannone, da luogo di ombra e illegalità, si erge ora a simbolo di speranza, di solidarietà e di un futuro più giusto per tutti.

È un monito a non dimenticare il sacrificio di Giancarlo Siani e a continuare a lottare per un mondo libero dalla morsa della criminalità.

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