Un pomeriggio intriso di speranza e calore umano ha illuminato i reparti del presidio materno-infantile ‘Salesi’ dell’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche.
Valentino Rossi, icona indiscussa del motociclismo e fondatore della VR46 Riders Academy, insieme ai suoi giovani talenti, ha regalato un momento di gioia e distrazione a bambini e ragazzi ricoverati, testimoniando un profondo senso di responsabilità sociale e un’inaspettata connessione emotiva.
L’iniziativa, accolta con commozione dal Direttore Generale dell’AOU Marche, Armando Marco Gozzini, ha rappresentato un ponte tra il mondo frenetico delle competizioni e la fragile realtà del percorso di cura.
I piloti, tra cui spiccano Marco Bezzecchi, Luca Marini, Celestino Vietti, Federico Fuligni e Franco Morbidelli (festeggiato per il suo trentesimo primo compleanno), hanno varcato le soglie dell’ospedale non solo come campioni sportivi, ma come figure di ispirazione, portando con sé un messaggio di resilienza e ottimismo.
L’impatto dell’evento si è manifestato in sorrisi illuminati, occhi sgranati dalla meraviglia e respiri sospesi per l’emozione.
Diego, aggrappato alla sua passione per le moto sin dall’età di tre anni e mezzo, Enrico, disposto a prolungare il suo ricovero pur di condividere un attimo con i suoi eroi, Mia, la timidezza sciolta dal contatto con un volto celato dietro una mascherina, Alberto, che ha offerto ai suoi idoli uno sguardo sul mare, Edoardo, rapito dalla bellezza di un incontro inatteso, e Giulia, nonostante l’ambiente asettico e le cure impegnative, colma di gioia per aver conosciuto dal vivo quei campioni: ognuno di loro ha incarnato la potenza trasformativa di un gesto semplice, ma profondamente significativo.
Oltre ai selfie, alle foto e ai gadget – cappellini, magliette, adesivi, portachiavi e persino guanti e ginocchiere utilizzati in pista – l’incontro si è arricchito di scambi sinceri, domande e curiosità.
I piloti hanno dimostrato un’eccezionale capacità di ascolto, interrogando il personale medico sulle condizioni dei piccoli pazienti e condividendo storie e riflessioni che hanno contribuito a creare un’atmosfera di profonda empatia.
Il Direttore Gozzini ha sottolineato come la passione che anima il lavoro dei medici e degli infermieri risuoni in modo simile a quella che guida i piloti in pista, rendendo l’incontro un momento di rara emozione per tutti i presenti.
L’evento ha non solo offerto una pausa dalla routine ospedaliera, ma ha anche rafforzato il legame tra la comunità sportiva e il mondo della cura, dimostrando come l’impegno sociale possa essere un potente motore di speranza e di benessere per i più fragili.







