Un’ondata di dissenso, testimoniata da oltre diecimila firme, si oppone al progetto di ricostruzione del ponte Garibaldi a Senigallia, un’infrastruttura vitale gravemente danneggiata dall’alluvione del 15 settembre 2022, evento tragico che ha causato tredici vittime. L’iniziativa, promossa con forza da associazioni civiche come Italia Nostra, Gruppo Società Ambiente, Confluenze, Archeoclub d’Italia e Amici della foce del fiume Cesano, culminerà in una consegna simbolica di firme al sindaco Massimo Olivetti presso il Palazzo Municipale.Contemporaneamente, un flashmob animerà la piazza, esibendo uno striscione che esprime chiaramente la voce di un’ampia fetta della popolazione: “10.000 cittadini dicono No al progetto del nuovo ponte Garibaldi sul fiume Misa”. La raccolta firme, avviata nell’agosto 2024, ha visto un’imponente adesione sia online, con 8.985 firme digitali, sia in forma fisica, con 1.034 firme raccolte direttamente in piazza, a riprova della profonda preoccupazione diffusa tra i senigalliesi.Il cuore della contestazione risiede in una profonda riflessione sull’identità urbana e sul valore del patrimonio storico-paesaggistico. I promotori dell’iniziativa sostengono che il progetto di ricostruzione, nella sua formulazione attuale, comporterebbe una profonda compromissione della visione iconica della città, in particolare della pregevole fuga di colonne dei Portici Ercolani, elemento architettonico settecentesco che ne costituisce un simbolo distintivo. La nuova infrastruttura, secondo i propri strumenti.Al di là della
Senigallia: 10.000 firme contro il nuovo ponte Garibaldi
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