La Diocesi di Senigallia, nel contesto più ampio dell’Arcidiocesi di Ancona-Osimo, riafferma il proprio impegno spirituale e umanitario verso la popolazione di Gaza, proseguendo un percorso di solidarietà iniziato con la vibrante mobilitazione dello scorso luglio.
Questa nuova iniziativa, concretizzata nella lettura di un’intenzione di preghiera in tutte le celebrazioni eucaristiche della domenica 10 agosto, rappresenta un atto di fede e di responsabilità pastorale, un sussurro collettivo rivolto al cielo per la cessazione delle sofferenze e per la ricerca di una pace duratura.
La scelta di questo momento, l’estate, periodo di riflessione e di riposo per molti fedeli, sottolinea l’urgenza di mantenere alta l’attenzione su una crisi umanitaria complessa e profondamente radicata.
L’impegno diocesano non si limita alla preghiera, ma si estende a un sostegno concreto, già avviato da alcune parrocchie locali, volto ad assistere le famiglie di Gaza, spesso costrette a confrontarsi con la perdita di case, di mezzi di sussistenza e, tragicamente, di propri cari.
La dichiarazione ufficiale della Diocesi, carica di dolore e di fermezza morale, non può rimanere indifferente di fronte a un evento così drammatico come il conflitto in corso.
“Come comunità ecclesiale, sentiamo il dovere imprescindibile di testimoniare la nostra vicinanza a chi soffre, di denunciare l’ingiustizia e di invocare la giustizia,” si legge nel documento.
Riconoscendo la gravità degli atti terroristici perpetrati il 7 ottobre 2023 e la profonda sofferenza della comunità israeliana, la Diocesi mantiene viva la preghiera e la solidarietà, pur non potendo ignorare il contesto più ampio e la prosecuzione degli attacchi che da allora si abbattono sulla Striscia di Gaza per quasi due anni.
Questo conflitto, un intreccio di storie, di rivendicazioni, di traumi e di perdite, richiede un’analisi complessa che vada oltre le semplificazioni e le narrazioni unilaterali.
La Diocesi, pur condannando ogni forma di violenza, invita alla riflessione e alla comprensione delle radici profonde del conflitto, auspicando un approccio che promuova il dialogo, la riconciliazione e la costruzione di un futuro basato sulla dignità umana e sulla giustizia sociale.
L’impegno ora si focalizza non solo sul fornire aiuto materiale, ma anche di promuovere una maggiore consapevolezza e sensibilizzazione all’interno della comunità, incoraggiando un’azione concreta e responsabile.
La speranza è che la voce della fede possa contribuire a creare un’onda di solidarietà e di pace, illuminando un cammino difficile e doloroso.