Sul versante ascolano dei Monti Sibillini, la maestosa Cima del Lago ha visto protagonisti di un delicato intervento di soccorso due alpinisti, un evento che sottolinea la sfida perpetua che la montagna pone a chi la esplora.
La difficoltà incontrata, in una via invernale particolarmente impegnativa lungo il Canale Nord, ha generato un allarme al 112, innescando una complessa operazione di ricerca e salvataggio.
I due escursionisti, provenienti rispettivamente da Roma e Bologna, avevano intrapreso la salita con l’obiettivo di affrontare un percorso tecnico, tipico delle condizioni invernali.
La parete nord di Cima del Lago, con le sue caratteristiche morfologiche e l’esposizione al freddo, rappresenta una prova di abilità e preparazione alpinistica.
L’impossibilità di procedere in sicurezza, probabilmente dovuta a condizioni meteorologiche avverse, instabilità del manto nevoso o una combinazione di fattori, ha richiesto un rapido intervento dei soccorsi.
L’efficacia della risposta è stata amplificata dall’utilizzo di tecnologie avanzate.
L’impiego di un drone, gestito da un operatore S.
a.
p.
r.
(Specialist Aerial Platform Reconnaissance), ha permesso una localizzazione precisa e tempestiva degli alpinisti, riducendo drasticamente i tempi di ricerca.
Questa capacità di ricognizione aerea è sempre più cruciale in ambienti montani complessi, dove la visibilità può essere limitata da nebbia, foschia o scarsa illuminazione.
Parallelamente all’intervento aereo, una squadra di soccorso alpino si è diretta verso il luogo dell’emergenza via terra, affrontando un percorso impervio e potenzialmente esposto.
La capacità di adattamento e la conoscenza del territorio dei soccorritori sono elementi fondamentali in questo tipo di operazioni.
L’iniziativa degli alpinisti, che sono riusciti a raggiungere autonomamente il Bivacco Zilioli, ha contribuito a semplificare le operazioni di soccorso, fornendo un punto di riferimento sicuro.
L’intervento congiunto di Vigili del Fuoco e delle numerose Squadre del Soccorso Alpino e Speleologico Marche, dislocate a Forca di Presta in stato di allerta, testimonia l’organizzazione e la preparazione del sistema di soccorso regionale, in grado di rispondere a situazioni di emergenza con un approccio coordinato e multidisciplinare.
L’episodio, oltre a concludersi positivamente, evidenzia l’importanza di una pianificazione accurata, di un’attrezzatura adeguata e di una profonda conoscenza del rischio in montagna, elementi imprescindibili per chiunque si accinga ad affrontare le sue sfide.







