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SOSD Disturbi Alimentari: Allarme per Giovani Pazienti nelle Marche

La situazione critica della Struttura Operativa Semplice Dipartimentale (SOSD) per i Disturbi Alimentari dell’Ospedale Salesi, nelle Marche, si configura come un campanello d’allarme per la salute mentale dei giovani pazienti.
Le recenti dichiarazioni dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria (AOU) delle Marche sollevano interrogativi profondi sull’effettiva adeguatezza dell’assistenza offerta, gettando ombra sulla continuità e la qualità del servizio.
A dipingere un quadro preoccupante è Daniele Fumelli, Segretario dell’Anaao Assomed Marche, che evidenzia una carenza strutturale e organizzativa che mette a rischio il percorso di cura di adolescenti fragili.
L’organico attuale appare insufficiente: un medico psichiatra responsabile, affiancato da una psicologa disponibile solo per tre giorni a settimana e personale infermieristico in condivisione con il reparto di Neuropsichiatria infantile.
Ancora più allarmante è la brusca interruzione di collaborazioni consolidate nel tempo con professionisti specializzati nella gestione dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA).
Si tratta di figure cruciali come un medico, uno psicologo psicoterapeuta, una nutrizionista e un educatore professionale, la cui esperienza e competenza sono fondamentali per affrontare la complessità di tali patologie.
L’indizione di un avviso per un Medico Neuropsichiatra Infantile a tempo determinato, con scadenza ad agosto 2025, appare una soluzione temporanea e insufficiente a garantire la continuità dell’assistenza.
L’Anaao Assomed Marche non solo denuncia la mancanza di personale dedicato, ma contesta anche l’assenza di atti formali che attestino l’assegnazione di figure specializzate come dietisti/nutrizionisti e psicologi.

La gravità dei DCA, seconda causa di morte tra gli adolescenti, impone un approccio multidisciplinare e integrato, con professionisti competenti e dedicati, un requisito imprescindibile che l’attuale struttura sembra non soddisfare.

La mera presenza di consulenti a rotazione, purtroppo, non può compensare la mancanza di un team stabile e competente.
Il sindacato ha formalmente richiesto l’accesso ai dati relativi all’utilizzo del fondo ministeriale destinato al potenziamento della SOSD, una richiesta accolta solo a febbraio 2025.
L’utilizzo di questi fondi aveva sempre permesso di garantire la prosecuzione dei contratti di figure professionali fondamentali, garantendo così la continuità delle psicoterapie, degli interventi nutrizionali ambulatoriali e delle attività riabilitative-educazionali.

L’interruzione di tali attività ha generato un profondo disagio per pazienti e famiglie, spingendoli a cercare soluzioni alternative nel settore privato.

La situazione, a detta di Fumelli, richiede un confronto urgente con l’Azienda, poiché le affermazioni contrastanti sollevano seri dubbi sull’impegno reale nella tutela della salute mentale dei giovani.

La complessità dei DCA impone un approccio olistico che consideri non solo gli aspetti biologici, ma anche quelli psicologici, sociali e familiari.
Solo attraverso un investimento mirato e una riorganizzazione strutturale è possibile garantire un’assistenza adeguata e tempestiva, restituendo speranza e futuro a questi giovani pazienti.
La salute mentale non può essere negoziata.

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