Un caso emblematico di stalking, recentemente portato alla luce ad Ancona, solleva interrogativi cruciali sui confini tra interesse, insistenza e persecuzione psicologica. Un uomo di quarant’anni, frequentatore di un corso di fitness, ha manifestato un comportamento ossessivo nei confronti di una donna trentenne, nonostante l’assenza di qualsiasi forma di rapporto personale o di intimità reciproca. La dinamica, apparentemente banale – la frequentazione di un ambiente comune – si è trasformata in una spirale di molestie che hanno profondamente turbato la vittima.Le azioni dell’uomo, che vanno dalle reiterate e maldestre richieste di contatto telefonico e accesso ai profili social, sistematicamente respinte, a veri e propri appostamenti nei luoghi frequentati dalla donna, fino al punto di seguirla sul posto di lavoro, hanno generato nella vittima un profondo stato di ansia e paura, rendendo intollerabile la prosecuzione delle sue normali attività quotidiane. La situazione si è rivelata così gravosa da spingerla a confidare il disagio subito, richiedendo l’intervento delle autorità.In risposta a questa situazione, il Questore di Ancona ha disposto un provvedimento di ammonizione nei confronti del persecutore, una misura che si inserisce in un contesto di crescente attenzione verso i fenomeni di stalking e molestie. Questo atto rappresenta il trentaquattresimo provvedimento di questo tipo emesso dalla Questura dall’inizio dell’anno, a testimonianza della diffusione e della gravità del problema.L’ammonimento, tuttavia, non è un mero adempimento burocratico. Esso assume un significato giuridico e sociale di particolare rilevanza. La Questura sottolinea, con chiarezza e trasparenza, che il destinatario dell’ammonimento è tenuto a rispettare scrupolosamente le condizioni imposte. La violazione di tali condizioni, ovvero la reiterazione dei comportamenti persecutori, comporta l’automatica perseguibilità d’ufficio da parte delle Forze dell’Ordine, senza la necessità di una formale denuncia da parte della vittima. Tale meccanismo mira a garantire una protezione più rapida ed efficace per le persone che subiscono tali molestie, eliminando la necessità di un procedimento querelatorio che può risultare lungo e traumatico.La vicenda sottolinea l’importanza di una maggiore consapevolezza dei segnali di comportamento ossessivo e della necessità di segnalarli tempestivamente alle autorità competenti. A tal fine, la Polizia di Stato promuove attivamente la segnalazione di tali fenomeni attraverso l’applicazione mobile “YouPol”, disponibile gratuitamente per dispositivi Apple e Android, offrendo uno strumento accessibile e discreto per comunicare direttamente con le forze dell’ordine. L’uso di questa applicazione, insieme alla vigilanza e alla collaborazione della comunità, si rivela fondamentale per contrastare efficacemente il fenomeno dello stalking e garantire un ambiente sicuro per tutti.
Stalking ad Ancona: ammonimento e allarme sui confini della persecuzione.
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