Un uomo di 50 anni, originario della Lombardia, ha visto formalizzato un provvedimento di ammonimento per stalking a seguito di un comportamento persecutorio nei confronti della sua ex compagna, donna della stessa età. La vicenda, che coinvolge la Questura di Ancona, illustra una drammatica escalation di dinamiche relazionali disfunzionali, culminate in una vera e propria violazione della sfera privata e dell’incolumità della vittima.L’uomo, che ha dimostrato durante la relazione affettiva marcate tendenze possessive e un bisogno eccessivo di controllo, ha reagito alla fine del rapporto con un comportamento predatorio e insistente. La rottura, anziché portare alla serenità, ha innescato un ciclo di molestie che si sono manifestate attraverso una costante invasione della vita della donna. Le telefonate silenziose, ripetute incessantemente giorno e notte, creavano un clima di terrore e ansia, interrompendo il riposo e minando la stabilità emotiva della vittima.L’ossessione non si è limitata alle comunicazioni verbali. L’uomo ha iniziato ad appostare la donna nei luoghi che frequentava abitualmente, violando il suo diritto alla privacy e generando un profondo senso di insicurezza. La pressione psicologica è stata intensificata da intrusioni ancora più dirette, come bussare alla porta dell’abitazione e, con gesto particolarmente inquietante, recarsi sul posto di lavoro del suo attuale compagno, perpetrando una forma di intimidazione che estendeva la sua violenza anche su un terzo soggetto.Il questore Cesare Capocasa, sulla base di un’approfondita istruttoria condotta dalla Divisione Anticrimine, ha ritenuto necessario l’emissione del provvedimento di ammonimento, un atto formale che segnala la gravità dei comportamenti messi in atto e avvisa l’uomo delle conseguenze legali in caso di recidiva. Questo intervento si inserisce in un contesto più ampio, caratterizzato da un preoccupante aumento dei casi di atti persecutori e violenza domestica nel territorio provinciale. Negli ultimi cinque mesi, il questore ha disposto oltre trenta provvedimenti simili, evidenziando una tendenza all’aumento di dinamiche relazionali violente che richiedono una risposta tempestiva e coordinata da parte delle forze dell’ordine e dei servizi di supporto alle vittime. La vicenda solleva interrogativi importanti sulla necessità di interventi preventivi volti a contrastare i comportamenti possessivi e controllanti all’interno delle relazioni affettive, nonché di offrire un sostegno psicologico adeguato agli uomini che manifestano tali tendenze, al fine di interrompere il ciclo della violenza.