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Stalking: Ammonimento a Ancona, cresce l’impegno delle forze dell’ordine

La fine di una relazione sentimentale, evento intrinsecamente carico di emozioni e potenziali difficoltà, può, in alcuni casi, sfociare in comportamenti che ledono la libertà personale e la sicurezza della persona precedentemente legata.

Un recente episodio, verificatosi ad Ancona e concretizzatosi in un provvedimento di ammonimento emesso dal questore Cesare Capocasa, mette in luce l’importanza di strumenti di prevenzione e intervento a tutela delle vittime di stalking e molestie.

L’uomo, un quarantenne, ha manifestato una difficoltà anomala ad accettare la conclusione della relazione, traducendo la sua angoscia in un iter di comportamenti persecutori nei confronti dell’ex partner.
Questo non si è limitato a messaggi offensivi e minacciosi, veicolati attraverso la piattaforma WhatsApp, ma si è esteso a un’ossessiva sorveglianza fisica, con appostamenti ripetuti sotto l’abitazione della donna e nei luoghi da lei frequentati abitualmente.
La persistenza di tali azioni, nonostante il tentativo di interrompere i contatti da parte della vittima – che ha provveduto a bloccare il numero di telefono dell’aggressore – e nonostante ulteriori tentativi di contatto attraverso indirizzi email e numeri telefonici alternativi, ha reso necessario l’intervento delle autorità.
Il provvedimento di ammonimento, uno strumento di prevenzione previsto dall’articolo 7, comma 3, della legge 220/2009, si configura come un avvertimento formale rivolto all’ammonito, invitandolo a cessare immediatamente le condotte persecutorie e a tenere una condotta conforme alla legge.
Il testo dell’ammonimento comunica esplicitamente che la prosecuzione dei comportamenti persecutori, anche dopo la notifica del provvedimento, costituirà reato perseguibile d’ufficio, ovvero senza necessità di una denuncia formale da parte della vittima.

Questa particolarità sottolinea la gravità percepita dalle forze dell’ordine nei confronti di tali comportamenti e la loro determinazione a intervenire attivamente per proteggere la persona minacciata.

La vicenda si inserisce in un contesto più ampio di crescente attenzione al fenomeno dello stalking e delle molestie, problematiche che, purtroppo, si manifestano con frequenza sempre maggiore.
La Polizia di Stato, consapevole dell’importanza di un approccio proattivo, sollecita la cittadinanza a segnalare eventuali situazioni sospette o comportamenti allarmanti attraverso l’app YouPol, uno strumento di comunicazione diretta e anonima tra cittadini e forze dell’ordine.

L’applicazione, disponibile gratuitamente per dispositivi Apple e Android, facilita la raccolta di informazioni e l’intervento tempestivo delle autorità.
Il dato che il questore Capocasa abbia emesso ben 58 ammonimenti dall’inizio dell’anno testimonia l’impegno costante delle forze dell’ordine nell’affrontare questo problema sociale, sottolineando la necessità di una maggiore consapevolezza e di una risposta rapida ed efficace per garantire la sicurezza e la dignità delle persone coinvolte.
La misura, pertanto, si configura non solo come un avvertimento all’autore delle molestie, ma anche come un segnale forte alla collettività, volto a promuovere una cultura del rispetto e della prevenzione della violenza.

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