giovedì 14 Agosto 2025
29.6 C
Ancona

Sushi a Senigallia: Ristorante chiuso per gravi violazioni igieniche

Un’ispezione congiunta, orchestrata dalle forze dell’ordine di Ancona – Polizia di Stato, personale dell’Azienda Sanitaria Territoriale (AST), Ispettorato del Lavoro e Vigili del Fuoco – ha portato alla sospensione immediata dell’attività di un ristorante cinese specializzato nella preparazione di sushi a Senigallia.
La decisione, inequivocabile, è stata motivata dalla scoperta di gravi e reiterate violazioni delle normative igienico-sanitarie, compromettenti la salute pubblica e l’incolumità dei consumatori.
L’attività è stata sanzionata con un’ammenda di 5.000 euro, mentre l’intero stock di alimenti presenti, stimato in diverse centinaia di chilogrammi, è stato sottoposto a sequestro.

L’analisi condotta ha rivelato uno scenario allarmante, ben al di là di semplici irregolarità procedurali.
Le condizioni di pulizia, ad esempio, erano inaccettabili: pavimenti incrostati da residui alimentari maleodoranti, forni e frigoriferi non sottoposti a manutenzione adeguata, e attrezzature da cucina contaminate da accumuli di grasso e sporco.
Questa trascuratezza non solo favorisce la proliferazione di microrganismi patogeni, ma ne rende difficoltosa l’eliminazione, aumentando il rischio di contaminazione crociata e di sviluppo di tossine.

Particolarmente grave è risultata la gestione delle materie prime, in particolare la carne e il pesce.

Sono stati rinvenuti circa 45 chilogrammi di prodotto già lavorato e pronto per la somministrazione, privo delle necessarie etichette di identificazione e tracciabilità.
Questa omissione, in aperta violazione delle normative HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points), impedisce la ricostruzione della filiera di produzione, rendendo impossibile intervenire in caso di emergenza sanitaria o di focolai epidemici.
Inoltre, l’ispezione ha evidenziato una carenza strutturale nell’applicazione di procedure fondamentali per la sicurezza alimentare.
In particolare, il mancato abbattimento della temperatura del pesce crudo, un processo cruciale per ridurre la carica microbica e preservare la qualità del prodotto, si è rivelato un elemento critico.

La causa diretta di questa deficienza è da ricondursi all’inutilizzo, e conseguente degrado, dell’abbattitore di temperatura, convertito impropriamente in deposito per utensili e attrezzature.
L’assenza di un sistema efficiente di raffreddamento rapido non solo compromette la sicurezza del prodotto, ma espone i consumatori a rischi di infezioni alimentari, intossicazioni e altre patologie correlate al consumo di alimenti contaminati.

La vicenda sottolinea, pertanto, l’importanza cruciale di una gestione scrupolosa delle risorse e del rispetto delle normative, pena la compromissione della salute pubblica e la sanzione dell’attività commerciale.

Author:

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -