L’Azienda Sanitaria Territoriale (AST) di Fermo avvia una fase cruciale di innovazione nella fornitura di servizi sanitari, implementando un progetto pilota di telemedicina focalizzato sull’analisi remota di esami diagnostici fondamentali.
L’iniziativa, che prende le mosse con l’Holter pressorio, si estenderà progressivamente a spirometrie ed elettrocardiogrammi, rappresentando un passo significativo verso la medicina di prossimità e la centralità del paziente.
Questa sperimentazione, resa possibile da un investimento strategico della Regione Marche nell’acquisizione di apparecchiature all’avanguardia, mira a ottimizzare i tempi di refertazione e a migliorare l’accesso alle cure specialistiche, soprattutto per le aree geograficamente più distanti o per le fasce di popolazione con maggiori difficoltà di mobilità.
L’implementazione iniziale presso il presidio di Porto San Giorgio, con un’espansione pianificata verso le future Case di Comunità, illustra una visione di rete sanitaria integrata e capillare.
Il servizio di telemedicina non si limita alla semplice trasmissione di dati; abilita la consultazione e l’interpretazione remota degli esami da parte di medici specialisti, contribuendo a ridurre i tempi di attesa per i risultati e a favorire una diagnosi più tempestiva e accurata.
Questo approccio innovativo si integra perfettamente con il ruolo emergente degli Infermieri di Comunità, professionisti già finanziati e formati dall’AST Fermo, che opereranno come punti di contatto primari all’interno delle Case di Comunità, coordinando l’assistenza e facilitando l’accesso ai servizi specialistici.
La telemedicina, in questo contesto, non è solo una tecnologia, ma un paradigma di cura che enfatizza la connettività, la personalizzazione e l’efficienza.
L’utilizzo di piattaforme digitali e reti di telecomunicazione, in piena conformità con le normative sulla privacy e la sicurezza dei dati sensibili, garantisce un servizio sicuro, accessibile e rispettoso dei diritti del paziente.
Questa iniziativa rappresenta un elemento chiave nella trasformazione del sistema sanitario regionale, orientato verso un modello più proattivo, preventivo e centrato sulla persona, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita e l’equità nell’accesso alle cure.
L’impegno del personale sanitario, con spirito di iniziativa e dedizione, è stato fondamentale per il successo iniziale della sperimentazione e per la sua futura espansione.







