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giovedì 20 Novembre 2025

Tod’s sotto inchiesta: caporalato e possibili illeciti nel Made in Italy

La vicenda che coinvolge il gruppo Tod’s, emblema del Made in Italy, si configura come un’inquietante vicenda di responsabilità e potenziali illeciti, ora intensificata dalle recenti indagini.
La comunicazione ufficiale di Tod’s, che parla di un esame “tranquillo” del materiale prodotto dal dottor Storari, stride con la gravità delle accuse: caporalato e, più allarmante, l’emersione di possibili responsabilità dolose.

Le indagini, condotte dalla Procura di Milano, hanno già portato, in precedenza, a una richiesta di amministrazione giudiziaria per l’azienda, a causa di presunte lacune nei controlli relativi alla filiera di subappalti situati in Cina.
Questa misura, sebbene temporanea, riflette la crescente attenzione delle autorità sulla trasparenza e sull’etica delle pratiche commerciali a livello globale.

La figura chiave di questa complessa vicenda è il dottor Paolo Storari, il magistrato inquirente che ha sollevato un velo su dinamiche preoccupanti.

La richiesta di un’interdittiva pubblicitaria, respinta in appello, evidenzia la volontà di interrompere, anche se temporaneamente, la promozione di prodotti da parte di Tod’s, in quanto simbolo di un sistema potenzialmente compromesso.
L’evoluzione delle indagini ha portato a una revisione delle ipotesi investigative.
Inizialmente focalizzate su presunte omissioni da parte dei dirigenti aziendali, ora si apre uno scenario più grave, che include la possibilità di comportamenti intenzionali.

Secondo gli inquirenti, i manager di Tod’s non avrebbero agito con la dovuta diligenza nel valutare i risultati di ispezioni e audit condotti in sei opifici sparsi tra le province di Milano, Pavia, Macerata e Fermo.
Queste verifiche, in realtà, avevano messo in luce una serie di irregolarità sistematiche e indicatori di sfruttamento del lavoro, che riguardavano aspetti cruciali come la durata degli orari lavorativi, la retribuzione, il rispetto delle norme di sicurezza e le condizioni di alloggio, spesso descritte come degradanti.
La situazione si complica ulteriormente se si considera il ruolo del “caporalato”, una pratica che alimenta un mercato del lavoro nero e favorisce lo sfruttamento di lavoratori vulnerabili.
L’iscrizione di Tod’s per la legge sulla responsabilità amministrativa degli enti sottolinea la necessità di una maggiore responsabilità a carico delle aziende per le violazioni commesse nella loro catena di fornitura.
La vicenda Tod’s non è solo una questione legale, ma solleva interrogativi profondi sul sistema del Made in Italy, sulla sua sostenibilità etica e sulla necessità di garantire condizioni di lavoro dignitose in ogni fase della produzione, anche quando questa si sposta al di fuori dei confini nazionali.

La “tranquillità” dichiarata da Tod’s appare in contrasto con l’urgenza di un’indagine approfondita e di misure correttive concrete per prevenire il ripetersi di simili situazioni.

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