Un tragico evento ha scosso la quiete delle campagne marchigiane, precisamente in un’area agricola compresa tra Potenza Picena e Recanati, nei pressi della storica via Regina.
Un lavoratore agricolo, cinquantanove anni, di origine pakistana e residente legalmente in Italia, ha perso la vita al termine della sua giornata di lavoro, lasciando un vuoto e ponendo interrogativi urgenti sulle condizioni di lavoro e sulla salute dei braccianti stagionali.
Le prime indagini, condotte con rigore dai Carabinieri e supportate dalla presenza dei tecnici specializzati del Servizio per la Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (Spsal), suggeriscono un malore improvviso come causa del decesso.
L’uomo, stando alle testimonianze dei colleghi, si è improvvisamente accasciato a terra, interrompendo la sua attività.
L’allarme è stato prontamente lanciato, mobilitando il sistema di soccorso sanitario del 118, il cui intervento si è rivelato purtroppo inutile.
Questo episodio, purtroppo non isolato, getta luce su una realtà complessa e spesso drammatica: quella del lavoro agricolo, caratterizzato da ritmi intensi, esposizione agli agenti atmosferici e, in molti casi, da una scarsa tutela della salute dei lavoratori.
La presenza di personale proveniente da Paesi esteri, come in questo caso, introduce ulteriori elementi di vulnerabilità, legati spesso alla conoscenza limitata dei diritti e alle condizioni di precarietà contrattuale.
L’inchiesta, ora nelle mani del pubblico ministero, dovrà chiarire le cause precise del decesso, escludendo o confermando ipotesi di responsabilità legate a fattori ambientali, patologie preesistenti o, ancora più grave, a carenze nei protocolli di sicurezza e prevenzione.
Si rende necessario un esame approfondito delle pratiche lavorative, delle condizioni di lavoro e dell’adeguatezza dei dispositivi di protezione individuale, non solo in questa specifica azienda agricola, ma in tutto il settore.
Questo tragico evento dovrebbe fungere da campanello d’allarme, stimolando un dibattito pubblico e un’azione concreta per garantire la dignità e la sicurezza di tutti i lavoratori agricoli, promuovendo una cultura della prevenzione e del rispetto dei diritti fondamentali.
La memoria di questo uomo, strappato alla vita in un campo di lavoro, esige giustizia e un impegno rinnovato per costruire un futuro più equo e sicuro per tutti.







