Truffa a Macerata: anziana derubata da finti carabinieri

Un’anziana signora di Macerata, ottantasette anni, è caduta vittima di un’astuta e premeditata truffa, orchestrata da un impostore che si spacciava per un carabiniere.
L’uomo, con una parlantina abile e una spietata capacità di manipolazione, ha convinto l’anziana a cedere i propri beni di valore – inclusa la fede nuziale, simbolo tangibile di un amore duraturo – minacciando conseguenze legali di grave entità.
La minaccia, abilmente confezionata, mirava a instillare paura e a bypassare il senso critico della vittima, sfruttando la sua vulnerabilità e il desiderio di evitare problemi con la giustizia.

La dinamica criminale proseguiva con la comparsa di una complice, una giovane donna incaricata di materialmente ritirare i preziosi.
La donna, con fare apparentemente professionale, si presentava presso l’abitazione dell’anziana, recuperando i gioielli accuratamente conservati all’interno di una sacca freezer, un dettaglio che suggerisce una pianificazione meticolosa.
La denuncia dell’anziana, prontamente sporta dal marito, ignaro dell’accaduto, ha innescato un’immediata e capillare attività investigativa.

I Carabinieri del Radiomobile di Macerata, supportati dalla Polizia Stradale e dalla Squadra Mobile di Pescara, hanno avviato un’indagine complessa che ha coinvolto l’analisi di flussi informativi e un’attenta ricostruzione degli eventi.

L’esame scrupoloso delle immagini di videosorveglianza, sia pubbliche che private, lungo le arterie stradali principali, ha permesso di identificare il veicolo utilizzato per la fuga della complice.
La Sezione Operativa della Compagnia di Macerata ha successivamente ricostruito il percorso compiuto dalle due donne, originarie della provincia di Napoli, attraverso un itinerario che le ha condotte da Napoli a Macerata e poi fino a Pescara, delineando così una rete criminale transregionale.
La collaborazione sinergica tra le forze dell’ordine ha condotto all’individuazione del veicolo sospettato a Pescara, in una zona centrale della città.

All’interno dell’auto sono state trovate due giovani donne, prontamente riconosciute come le probabili autrici della truffa.

La refurtiva è stata recuperata e restituita alla legittima proprietaria, restituendo un senso di giustizia e alleviando il trauma subito.

Questo caso, purtroppo frequente, evidenzia la necessità di una maggiore sensibilizzazione dei cittadini, in particolare degli anziani, sui rischi di truffe e di inganni, promuovendo una cultura della prudenza e della segnalazione di comportamenti sospetti.
L’efficacia dell’azione di contrasto delle forze dell’ordine, basata sulla collaborazione e sull’utilizzo di tecnologie avanzate, ha permesso di smantellare una rete criminale e restituire un bene di inestimabile valore alla vittima, ma la prevenzione resta la chiave per proteggere i più vulnerabili.

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