Ad Ancona, una drammatica vicenda di inganno e vulnerabilità si conclude con l’arresto di due individui accusati di truffa aggravata ai danni di una donna anziana, ottantatreenne.
L’operazione, frutto di una sinergia tra Carabinieri e Polizia Locale, ha permesso di recuperare un bottino di valore considerevole e di sventare un tentativo di estorsione particolarmente spietato.
I due uomini, originari della provincia di Napoli e quarantaseienne, erano già sotto l’attenzione delle forze dell’ordine a causa dei loro movimenti sospetti nel quartiere di Torrette.
L’auto a noleggio utilizzata, già segnalata in precedenti controlli da parte della Polizia Locale, divenne oggetto di un’attenta e discreta ricognizione da parte dei militari.
La sequenza di eventi si è dipanata quando uno dei due uomini è sceso dal veicolo e si è introdotto in un condominio, per poi ricongiungersi al complice a bordo dell’auto.
Il momento cruciale è arrivato quando, proprio mentre l’auto stava per allontanarsi, è stata bloccata dalle forze dell’ordine.
A seguito di una perquisizione, all’interno del veicolo sono stati rinvenuti preziosi in oro, riconducibili alla vittima.
Le indagini, immediatamente avviate, hanno ricostruito la dinamica dell’inganno.
La signora, ottantatreenne, era stata precedentemente contattata telefonicamente da un malvivio che si spacciava per un maresciallo dei Carabinieri.
L’interlocutore, con un’abile manipolazione psicologica, aveva inventato una storia plausibile: il figlio della donna era stato arrestato per una presunta rapina e, per poter procedere al suo rilascio, era necessario che la madre consegnasse i propri gioielli per un controllo formale.
La credulità della vittima, unitamente alla perizia dei truffatori, ha portato la donna a preparare e consegnare i preziosi, per un valore stimato di quindicimila euro.
La presa di coscienza è avvenuta solo in seguito, grazie al confronto con una vicina e alla successiva chiamata al numero di emergenza 112.
Fortunatamente, i Carabinieri, avendo già individuato e arrestato i responsabili, sono intervenuti tempestivamente, impedendo che la truffa potesse consumarsi completamente.
La convalida degli arresti è stata disposta dal tribunale di Ancona, con l’applicazione della misura dei domiciliari e del braccialetto elettronico per i due campani, evidenziando la gravità del reato commesso.
La refurtiva è stata restituita alla signora, restituendole, almeno in parte, la serenità perduta.
Questo episodio solleva importanti riflessioni sulla vulnerabilità delle persone anziane, spesso vittime di truffe e manipolazioni, e sottolinea l’importanza di una maggiore sensibilizzazione e di una vigilanza costante da parte delle forze dell’ordine e della comunità intera.
La collaborazione tra istituzioni e cittadini si rivela, in questi casi, uno strumento fondamentale per contrastare efficacemente il fenomeno della criminalità predatoria.







