Un’inquietante serie di truffe online ha colpito la provincia di Macerata, rivelando la crescente sofisticazione delle tecniche di frode digitale e la vulnerabilità di individui di diverse età e competenze tecnologiche. Le indagini, condotte dai Carabinieri di Cingoli, hanno portato alla luce schemi complessi che sfruttano la fiducia dei consumatori e la loro necessità di acquisti, innescati spesso da una ricerca disperata di ricambi auto o beni di consumo desiderati.Il caso più grave, e il punto di partenza delle indagini, ha visto una vittima di 63 anni cadere vittima di un sofisticato schema di phishing e furto d’identità. La vittima, alla ricerca di componenti per la propria auto, si è imbattuta in un sito web contraffatto, un “clone” quasi perfetto del sito ufficiale di una ditta maceratese specializzata nella vendita di ricambi usati. La replica del sito era talmente accurata da ingannare l’occhio inesperto, sfruttando la familiarità dell’utente con l’interfaccia e la logica di navigazione.Il truffatore, presentandosi come un rappresentante della ditta, ha inizialmente indirizzato la vittima verso un presunto “collega” in grado di soddisfare la sua richiesta specifica. Questa tecnica, volta a creare un senso di urgenza e a minimizzare i sospetti, ha permesso di convincere la vittima a effettuare un bonifico bancario di 250 euro su un conto corrente non suo. La mancata consegna della merce e la successiva verifica con la ditta originale hanno svelato l’inganno. L’analisi dei tabulati telefonici e dei flussi finanziari ha permesso di identificare un 45enne del Casertano, presumibilmente in combutta con altri individui, come il responsabile principale, accusato non solo di truffa, ma anche di accesso abusivo a un sistema informatico aziendale. L’aspetto critico è la violazione della sicurezza informatica, che ha consentito di estrarre informazioni e potenzialmente compromettere dati sensibili della ditta maceratese.Parallelamente, i Carabinieri hanno rilevato due ulteriori episodi truffaldini, entrambi riconducibili a schemi simili che sfruttano la ricerca di occasioni online. Un giovane di 30 anni ha perso 490 euro nel tentativo di acquistare una PlayStation online, mentre un anziano di 71 anni è stato truffato con la promessa di quattro cerchi per auto, pagati tramite bonifico e mai ricevuti. In entrambi i casi, i presunti responsabili, residenti rispettivamente in Sicilia e in Toscana, sono stati denunciati per truffa aggravata.Questi casi mettono in luce una serie di fattori di rischio emergenti: la facilità con cui si possono replicare siti web legittimi, la tendenza a fidarsi di comunicazioni telefoniche e di promesse allettanti, e la mancanza di consapevolezza riguardo alle procedure di pagamento sicure online. La denuncia per accesso abusivo al sistema informatico nella prima indagine sottolinea inoltre la necessità per le aziende di rafforzare la sicurezza dei propri sistemi digitali, adottando misure di protezione avanzate contro attacchi informatici e furti di dati. La formazione e la sensibilizzazione dei cittadini sull’importanza di verificare l’autenticità dei siti web e di non fornire informazioni personali o finanziarie a sconosciuti rappresentano, infine, una priorità assoluta nella lotta contro la criminalità digitale.
Truffe online a Macerata: anziani e giovani nel mirino
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