L’analisi dei dati più recenti del Programma Nazionale per gli Esiti in Sanità (Pne), curata da Agenas, rivela un quadro clinico di notevole eccellenza per l’ospedale di Urbino, segnando un’inversione di tendenza significativa e un costante incremento della qualità dei servizi offerti rispetto al passato.
Questa performance virtuosa si manifesta in modo particolarmente evidente nei reparti di Ortopedia, Cardiologia, Ostetricia e Ginecologia, i quali non solo raggiungono, ma spesso superano, i parametri di riferimento nazionali in termini di sicurezza, efficacia e appropriatezza degli interventi.
Il Dipartimento di Ortopedia, in particolare, si posiziona tra le 126 strutture sanitarie più performanti a livello nazionale per la gestione di patologie muscolo-scheletriche, ottenendo il punteggio massimo di eccellenza in cinque dei sei indicatori valutati.
Un dato particolarmente significativo è rappresentato dalla tempestività dell’intervento chirurgico per frattura del femore, con un tasso di intervento entro le prime 48 ore pari all’81,97%, contro una media nazionale del 60,19%.
Questo incremento dell’efficienza operativa si riflette anche nei volumi di attività, con 175 ricoveri per frattura femore, ben al di sopra della soglia prevista.
L’attività di protesica d’anca si distingue per l’elevato numero di interventi eseguiti (144), mentre il tasso di riammissioni a 30 giorni sia per interventi di anca che di ginocchio, si attestano su valori di eccellenza, sottolineando una gestione post-operatoria particolarmente accurata e mirata alla prevenzione delle complicanze.
Il reparto di Cardiologia si distingue per la riduzione della mortalità a 30 giorni in seguito a infarto miocardico acuto, con un dato del 3,92% rispetto a una media nazionale del 6,78%.
Questo risultato riflette non solo un’alta competenza del personale medico, ma anche l’applicazione di protocolli terapeutici all’avanguardia e una rapida gestione delle emergenze.
In ambito di Ostetricia e Ginecologia, l’ospedale di Urbino dimostra un’attenzione particolare alla personalizzazione dei percorsi di nascita, con un’ottima proporzione di parti vaginali in donne precedentemente sottoposte a taglio cesareo (0,57 contro 0,61 a livello nazionale).
La gestione dei parti primigesti si caratterizza per un basso tasso di taglio cesareo e un appropriato utilizzo dell’episiotomia (8,71 contro 9,06 a livello nazionale).
Questi risultati suggeriscono un approccio attento all’evoluzione della gravidanza, che privilegia la salute della madre e del neonato, evitando interventi invasivi quando possibile e promuovendo una nascita fisiologica.
La performance complessiva dell’ospedale di Urbino testimonia un impegno costante verso il miglioramento continuo della qualità dei servizi sanitari offerti, contribuendo a rafforzare il sistema sanitario regionale e a garantire ai cittadini un’assistenza di alto livello.







