Ancona aspira a divenire Capitale Italiana della Cultura 2028, un’ambizione che si configura non come un evento isolato, ma come il naturale proseguimento di un percorso di crescita e valorizzazione per l’intera regione Marche.
Come sottolineato dal presidente Acquaroli durante la visita del Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, questa candidatura rappresenta un’opportunità cruciale per rafforzare il dialogo e la collaborazione tra la città capoluogo e l’eterogeneo panorama culturale marchigiano.
L’impegno congiunto tra Regione e Ministero per la Cultura si traduce in un flusso di investimenti mirati a recuperare e riqualificare siti di inestimabile valore storico e artistico, veri e propri simboli dell’identità regionale.
Questi interventi non sono concepiti esclusivamente in chiave conservativa, ma come elementi catalizzatori di sviluppo turistico ed economico.
L’obiettivo è quello di trasformare il patrimonio culturale in un motore di crescita sostenibile, capace di generare opportunità di lavoro e di migliorare la qualità della vita per i residenti.
La visione che anima questa candidatura è quella di un’integrazione profonda tra cultura, turismo e sviluppo locale.
Si riconosce che il patrimonio culturale può svolgere un ruolo chiave nella destagionalizzazione del turismo, allungando la durata della stagione turistica e distribuendo i benefici su un periodo più ampio dell’anno.
In particolare, l’attenzione si concentra sul recupero e la rivitalizzazione dei borghi interni, spesso marginalizzati e a rischio di spopolamento.
Questi luoghi, custodi di tradizioni millenarie e di un’architettura unica, rappresentano un potenziale inespresso che può essere sfruttato per attrarre visitatori e creare nuove opportunità di lavoro.
L’iniziativa mira a reinserire questi borghi nel circuito turistico nazionale e internazionale, valorizzando il loro patrimonio culturale e paesaggistico e promuovendo un turismo più autentico e responsabile.
La candidatura di Ancona, dunque, si configura come un progetto ambizioso che guarda al futuro, puntando a costruire un modello di sviluppo territoriale basato sulla valorizzazione della cultura e dell’identità locale, con un impatto positivo sulla comunità e sul territorio marchigiano.
Si tratta di un’occasione unica per Ancona e per l’intera regione, per affermarsi come un polo culturale dinamico e innovativo, capace di attrarre talenti, investimenti e visitatori da tutto il mondo.