Ancona si proietta verso il 2028 con l’ambizione di incarnare il cuore pulsante della cultura italiana, candidandosi ufficialmente a Capitale Italiana della Cultura.
L’annuncio, accolto con entusiasmo da amministrazione e comunità, segna l’apice di un percorso ragionato e articolato, il cui sviluppo è stato illustrato dall’assessore alla Cultura, Marta Paraventi.
Questa candidatura non è una mera aspirazione, ma il culmine di una riflessione profonda sull’identità anconetana e sul suo ruolo nel panorama culturale nazionale.
Ancona, città di confine, crocevia di popoli e di storie, offre un patrimonio inestimabile, spesso sottovalutato, che abbraccia secoli di vicende.
Il dossier presentato non si limita a celebrare il ricco patrimonio artistico, architettonico e storico – dai resti romani, testimonianza di una gloriosa storia antica, alla splendida cattedrale, simbolo della fede e dell’ingegno umano – ma si concentra sulla capacità di Ancona di interpretare il presente e di proiettarsi verso il futuro.
Si tratta di una città che ha saputo, nel corso dei secoli, integrare influenze diverse, creando un mosaico culturale unico, fatto di tradizioni marinare, artigianato di eccellenza, e una vivace scena artistica contemporanea.
La candidatura ambisce a promuovere un’Ancona più accessibile e inclusiva, capace di dialogare con il territorio circostante e con il mondo.
Si punta a valorizzare il ruolo delle periferie, a sostenere le nuove generazioni di artisti e creativi, e a favorire la partecipazione attiva dei cittadini alla vita culturale.
Il progetto include la riqualificazione di spazi urbani degradati, la creazione di nuovi musei e centri culturali, e l’implementazione di programmi educativi e formativi volti a sensibilizzare il pubblico sull’importanza della cultura come motore di sviluppo sociale ed economico.
La sfida è quella di trasformare Ancona in un vero e proprio laboratorio culturale, un luogo di sperimentazione e innovazione, capace di attrarre talenti e investimenti, e di generare nuove opportunità di crescita per l’intera comunità.
L’investitura come Capitale Italiana della Cultura rappresenterebbe un’occasione irripetibile per rilanciare l’immagine della città, per rafforzare il suo ruolo di polo culturale di riferimento nel Medio Adriatico, e per contribuire alla costruzione di un’Italia più coesa e consapevole del proprio patrimonio culturale.
Si tratta di un’opportunità per raccontare ad alta voce la storia di Ancona, una città che ha tanto da offrire al mondo.