Ascoli Piceno si appresta a celebrare un decennio di arte scenica contemporanea con App – Ascoli Piceno Present, un festival che si configura come un crogiolo di espressioni artistiche, un vero e proprio laboratorio culturale promosso dal Comune di Ascoli Piceno in sinergia con Amat, con il sostegno cruciale della Regione Marche e del Ministero della Cultura.
L’edizione 2025 si preannuncia come un’esperienza immersiva, un viaggio sensoriale che anima gli spazi più suggestivi della città, trasformandoli in palcoscenici effimeri per un caleidoscopio di spettacoli che fondono teatro, danza, musica e nuove tecnologie.
Il festival, nato dalla volontà di creare un ponte tra tradizione e innovazione, ha nel corso degli anni consolidato un’identità unica, capace di attrarre artisti e pubblico da tutto il panorama nazionale e internazionale.
L’edizione del decennale non fa eccezione, proponendo un programma denso e stimolante che riflette le evoluzioni del linguaggio artistico contemporaneo e le sue capacità di interrogare la realtà, la memoria e il futuro.
Venerdì 24 ottobre, l’inaugurazione al Teatro dei Filarmonici con “Fragili Film – Solo agli specchi”, una toccante dedica a Marianna Troise, un progetto che incrocia cinema e performance, evocando figure femminili e le loro fragilità.
A seguire, al Ventidio Basso, Alessandro Serra presenta “Tragùdia.
Il canto di Edipo”, una rilettura potente e visionaria del mito antico, che ne svela le implicazioni universali e la sua risonanza nel presente.
La serata si conclude con gli Širom, collettivo sloveno che mescola folk, sperimentazione e suggestioni provenienti da culture lontane, creando un’atmosfera onirica e coinvolgente.
Sabato 25 ottobre, l’intensità si fa ancora più palpabile.
Nino Gvilia, alter ego di Giulia Deval, propone un concerto al Ridotto del Ventidio Basso, un viaggio sonoro tra folk e minimalismo, che invita all’ascolto profondo e alla riflessione interiore.
Nella suggestiva cornice della Sala della Vittoria della Pinacoteca Civica, Sara Sguotti presenta “Dedica”, un dialogo intimo tra corpo e spazio, un’esplorazione della relazione tra movimento, identità e percezione.
Il Teatro dei Filarmonici accoglie la compagnia Fartagnan Teatro con “Mammut.
Vita e morte di un’intelligenza artificiale”, uno spettacolo che affronta con ironia e acume il complesso rapporto tra l’uomo e la tecnologia, interrogando il futuro dell’umanità nell’era digitale.
La Chiesa di San Pietro in Castello ospita Federica Rosellini e “Ivan e i cani”, un racconto sonoro che si snoda tra memoria, infanzia e le ferite del tempo, evocando immagini e sensazioni che risuonano nell’anima.
Al Ventidio Basso, Davide Enia presenta “Autoritratto”, una riflessione cruda e commovente sul lutto collettivo che ha segnato Palermo negli anni Ottanta, un omaggio alle vittime e un invito a non dimenticare.
La chiusura del festival, nella Chiesa di Sant’Andrea, è affidata a “Sconfinamenti”, un incontro improvvisato tra Rodrigo D’Erasmo e Nicola Galli, un dialogo artistico che fonde musica e danza in un’unica partitura d’istante, un gesto creativo che si manifesta nel tempo presente.
App 2025 si conferma dunque come un punto di riferimento imprescindibile per l’arte scenica contemporanea, un luogo di sperimentazione e contaminazione, dove artisti e pubblico possono incontrarsi e confrontarsi, arricchendo il tessuto culturale della città e aprendo nuove prospettive per il futuro.
Il festival non è solo un evento culturale, ma un vero e proprio processo di rigenerazione urbana e sociale, capace di valorizzare il patrimonio storico e artistico di Ascoli Piceno e di promuovere un turismo culturale sostenibile e di qualità.
Un’occasione per riscoprire la bellezza nascosta degli spazi urbani e per creare nuove comunità intorno all’arte e alla cultura.