Il Festival dell’Appennino 2025, un progetto di rinascita territoriale che intreccia natura, memoria e identità culturale, continua a illuminare il cuore dell’Italia centrale.
Questo fine settimana, il programma offre un’immersione profonda nelle radici della comunità, con due eventi distinti che celebrano la resilienza e la ricchezza immateriale del territorio martoriato dal sisma 2016.
Sabato 26 luglio, il viaggio si snoda tra i sentieri di Montecchio di Force (Ascoli Piceno), un borgo appeso alla roccia, custode di storie silenziose.
Un’escursione ad anello, di media difficoltà (5,54 km, dislivello di 257 metri), si apre alle 17, guidando i partecipanti attraverso paesaggi incantevoli, testimonianze di un’agricoltura secolare e panorami mozzafiato.
Al rientro, il tempo si ferma per una suggestiva rievocazione della trebbiatura, un rituale un tempo cruciale per la sopravvivenza della comunità contadina.
L’evento non è solo una dimostrazione di antiche tecniche, ma un omaggio alle generazioni passate, ai loro saperi e al loro legame indissolubile con la terra.
La cena tipica, un vero e proprio viaggio sensoriale, celebra i sapori autentici e genuini della cucina locale, con un focus particolare sulle “tagliatelle al sugo de lo vatte”, un piatto che racchiude in sé l’essenza della tradizione culinaria appenninica, un omaggio a ingredienti poveri trasformati in un’esperienza gastronomica unica.
La serata culmina con l’energia contagiosa degli Zigà, un gruppo di musica popolare che attinge alle radici profonde del folklore italiano, riproponendo le vibranti melodie delle pizziche e delle tammurriate, invitando tutti a lasciarsi trasportare dal ritmo ancestrale della danza.
Domenica 27 luglio, la comunità si riunisce a Spelonga di Arquata del Tronto, un altro gioiello incastonato tra le montagne, simbolo di speranza e di ricostruzione.
Alle 16.
30 prende il via un’altra escursione ad anello (7,7 km, dislivello 210 m), un percorso che offre uno sguardo privilegiato sulla bellezza selvaggia del paesaggio appenninico.
L’iniziativa è arricchita dalla possibilità di condividere un momento conviviale presso il punto ristoro gestito dall’Associazione Santesi Festa Bella Spelonga, un’occasione per rafforzare i legami sociali e per sostenere le realtà locali.
La serata si conclude con un’esplosione di suoni e di emozioni grazie al dj set di Saturnino, rinomato bassista che ha collaborato con artisti del calibro di Jovanotti.
La sua performance, un sapiente mix di funk, rock, jazz e suggestioni classiche, promette un’esperienza coinvolgente e originale, capace di unire generazioni diverse e di creare un’atmosfera di festa e di ottimismo.
Il Festival dell’Appennino, promosso dal Commissario Straordinario al sisma 2016 e dal BIM Tronto, è un progetto ambizioso che coinvolge 28 comuni di quattro regioni (Marche, Abruzzo, Lazio e Umbria) attraverso un calendario di 27 eventi che si protrae da maggio a ottobre.
Il fulcro dell’iniziativa è la valorizzazione del patrimonio immateriale dell’Appennino centrale: borghi storici, tradizioni secolari, paesaggi incontaminati e saperi artigianali.
L’obiettivo è duplice: offrire esperienze autentiche e memorabili ai visitatori, e, soprattutto, contribuire alla rinascita sociale e culturale di un territorio duramente colpito, infondendo nuova linfa vitale alle comunità e alimentando la speranza in un futuro di rinnovamento e prosperità.
Un viaggio emozionale nel cuore dell’Italia più autentica.