Il potere trasformativo delle arti performative – teatro, danza e altre forme espressive – si configura oggi come uno strumento cruciale per l’inclusione sociale, un ponte capace di raggiungere e sostenere individui e comunità marginalizzate. Questo principio è il fulcro di “PerFare”, un progetto europeo di welfare culturale che ha recentemente concluso la sua fase operativa, presentando i risultati al Museo Omero di Ancona.Guidato dal Consorzio Marche Spettacolo, “PerFare” ha visto la partecipazione attiva di cinque nazioni – Italia, Portogallo, Romania, Svezia e Ungheria – dimostrando un impegno transnazionale verso la promozione di un accesso equo alla cultura. Grazie a un finanziamento di 200.000 euro proveniente dai fondi Europa Creativa, l’iniziativa ha sviluppato un approccio metodologico strutturato attraverso otto percorsi diversificati, estendendosi per un periodo di trentasei mesi e raggiungendo un bacino di oltre 400 persone.L’ambizione del progetto andava ben oltre la semplice offerta di eventi culturali. “PerFare” si è focalizzato sull’utilizzo delle arti performative come veicolo di guarigione e resilienza, mirando a raggiungere gruppi particolarmente vulnerabili: pazienti affetti da patologie croniche, anziani isolati, minori che hanno subito traumi e persone con disabilità. L’idea centrale risiede nella capacità intrinseca delle arti di bypassare barriere linguistiche e cognitive, offrendo un linguaggio universale di espressione e comprensione.I percorsi implementati hanno previsto attività laboratoriali, spettacoli partecipativi e interventi di formazione per operatori sociali e artisti, con l’obiettivo di creare un ecosistema culturale inclusivo e sostenibile. In particolare, i laboratori teatrali hanno favorito l’espressione emotiva e la costruzione di relazioni positive, mentre le attività di danza hanno promosso il benessere fisico e l’autostima. L’attenzione era rivolta non solo al risultato artistico finale, ma soprattutto al processo creativo stesso, inteso come strumento di crescita personale e sociale.La direttrice e la presidente del Consorzio Marche Spettacolo, Lucia Chiatti e Katiuscia Cassetta, insieme all’assessora alla Cultura del Comune di Ancona, Marta Paraventi, hanno illustrato come “PerFare” non si limiti a un’esperienza isolata, ma rappresenti un modello replicabile e adattabile a contesti locali differenti. Il progetto si pone come un invito a ripensare il ruolo della cultura nel benessere collettivo, integrando le arti performative all’interno di politiche sociali innovative e partecipate. I risultati ottenuti testimoniano come l’arte, quando posta al servizio dell’inclusione, possa generare un impatto profondo e duraturo sulla vita delle persone, contribuendo a costruire una società più giusta, equa e solidale.
Arte e inclusione: il progetto PerFare abbatte le barriere.
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