Dalle profondità del territorio marchigiano emerge “Club Culture Movement”, un’esibizione che trascende la semplice mostra per configurarsi come un atto di recupero storico, una celebrazione vibrante e un viaggio collettivo nel cuore pulsante della cultura notturna italiana. Curata da Nicolò Antonini, in arte Nicolhouse, l’iniziativa, ospitata a Palazzo Gradari dal 7 al 17 giugno, si propone di illuminare un capitolo troppo spesso relegato all’ombra: la scena clubbing underground e queer delle Marche tra il 1969 e il 1999. Promossa dal Comune di Pesaro, la mostra si articola come preludio significativo al Marche Pride del 21 giugno, segnando un percorso di riscoperta e affermazione identitaria.Nata nel 2020 come archivio digitale sotto l’egida di Disc Jockey Time, “Club Culture Movement” si è progressivamente arricchita di testimonianze preziose: fotografie sbiadite, volantinati artigianali, registrazioni audio e video su VHS, interviste intime, ricordi condivisi e documenti ufficiali. L’edizione di quest’anno a Pesaro si propone come un’esperienza immersiva, un invito attivo a riappropriarsi di un passato fatto di musica, resistenza e creazione.L’allestimento offre uno sguardo ampio e dettagliato: manifesti iconici affiancano abiti scintillanti, accessori audaci, dischi in vinile solcati da storie, badge portatori di ideali e missive intime che svelano relazioni e aspirazioni. Non si tratta solo di oggetti, ma di frammenti di un’epoca in cui la notte non era mero svago, bensì un laboratorio culturale, sociale e politico effervescente.Uno spazio dedicato alla *ballroom culture* e al *vogueing* emerge con forza, testimoniando come queste forme espressive, nate oltreoceano, abbiano trovato terreno fertile anche nelle Marche, divenendo strumenti di liberazione e affermazione di identità in un contesto spesso ostile. Queste discipline, con la loro estetica sofisticata e la loro carica performativa, incarnano la resilienza e la creatività di una comunità alla ricerca di spazi di riconoscimento.L’inaugurazione del 7 giugno, a partire dalle ore 18:00, vedrà attivo un momento di partecipazione collettiva, un invito esplicito al pubblico di condividere memorie, oggetti e testimonianze personali, contribuendo così a tessere una narrazione plurale e autentica. L’omaggio si rivolge a coloro che hanno animato quella scena alternativa: DJ visionari, drag queen carismatiche, attivisti determinati, organizzatori appassionati, club kidz ribelli e performer eccezionali.Le assessore Sara Mengucci e Camilla Murgia sottolineano con orgoglio l’ospitalità offerta al Pride e il sostegno a una mostra che apre una finestra su una storia ancora troppo poco conosciuta, affermando che sarà emozionante ripercorrere quegli anni, tra musica, memoria e simboli di una comunità che ha trasformato la notte in un territorio di libertà e sperimentazione. L’iniziativa si configura, dunque, come un potente atto di riconoscimento e un invito a riflettere sul ruolo della cultura underground come motore di cambiamento sociale.
Club Culture Movement: Riscoprire la notte, celebrare un’identità.
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